Non è bastata l’indignazione collettiva, non sono bastate le oltre 2000 firme raccolte in una petizione, né le proteste dell’Anpi, dell’Udi, della Cgil e di tante altre realtà dell’Umbria democratica ed antifascista: il festival “Todi città del libro”, di fatto (anche se "sotto copertura”) organizzato da Altaforte - la casa editrice di riferimento di CasaPound, già esclusa dal Salone del libro di Torino - si farà e dal 17 al 20 giugno nella città di Jacopone arriveranno esponenti di CasaPound, giornalisti e scrittori legati al mondo dell’estrema destra e dei sedicenti “fascisti del terzo millennio”. 

Ma c’è di più: la kermesse godrà sia del patrocinio del Comune di Todi (dove d’altronde CasaPound è parte integrante della maggioranza di governo) che di quello, ben più pesante, dell’assemblea regionale, massima assise democratica dell'Umbria. Contro tutto questo, ma soprattutto per offrire un’altra “versione” dell’Umbria, legata ai valori costituzionali, democratici e antifascisti, una rete di associazioni e sindacati, che è andata crescendo di giorno in giorno, ha promosso, proprio per giovedì 17 giugno a Todi, una manifestazione radicalmente alternativa al festival sovranista. L’hanno chiamata, con un gioco di parole, “Todi città dell’antifascismo” e si svolgerà dalle ore 17.00 sulle scalinate di San Fortunato. 

A promuoverla oltre 40 sigle, tra cui Anpi, Udi, Cgil, Emergency, Libera, Arci, Udu, Rete degli Studenti, Omphalos LGBTI, Ru2020 e molte altre ancora. Anche i partiti del centrosinistra, per una volta al completo, hanno dato la loro adesione: ci sono Pd, Sinistra Italiana, Articolo Uno e Rifondazione, oltre a gruppi e liste locali. 

Secondo gli organizzatori del festival del libro (a tinte nere), la manifestazione antifascista sarebbe una provocazione che "punta a creare problemi di ordine pubblico”. E inutile sarebbe richiamarsi alla “fantomatica” Costituzione nata dalla Resistenza, che "esiste soltanto nelle menti degli antifascisti” (hanno scritto proprio così!). 

Alla luce di queste parole gravissime, come ha fatto notare Andrea Liparoto su Patria Indipendente, il periodico ufficiale dell’Anpi, “dovrebbero tremare gli interi palazzi di quelle Istituzioni che sì improvvidamente hanno patrocinato questa kermesse”. E invece in Umbria tutto tace (a livello istituzionale, si intende) e il festival del libro dell’estrema destra si farà con tanto di patrocinio. Ma giovedì a Todi ci sarà anche un pezzo di Umbria e di Italia, quella che resiste. 

Leggi anche

Italia

Todi, dietro il festival del libro c'è l'ombra di Casapound

Dietro il festival letterario programmato per giugno c’è Altaforte, casa editrice di riferimento di Casapound, già esclusa dal Salone del Libro di Torino nel 2019. Eppure le istituzioni hanno dato il loro patrocinio. Associazioni e sindacati chiedono che venga ritirato
Todi, dietro il festival del libro c'è l'ombra di Casapound
Todi, dietro il festival del libro c'è l'ombra di Casapound