Dopo anni di mobilitazione è finalmente arrivata la decisione del Consiglio di Stato, a seguito del ricorso presentato dal Ministero dei beni culturali. I seguaci del guru dell'estrema destra statunitense Steve Bannon dovranno lasciare l'abbazia di Trisulti, una certosa che ha rischiato di trasformarsi in una scuola internazionale per sovranisti. Un buco nero nel bel mezzo delle montagne della Ciociaria. Per le comunità locali, le associazioni del territorio, per movimenti e sindacato è una vittoria che impone a questo punto di restituire dignità e valore a una struttura che è patrimonio culturale di tutti. 

La ferita aperta nel 2018 potrebbe così essere sanata, dopo tre anni di battaglie legali e molti punti che ancora restano oscuri. Nei mesi scorsi, la Fp Cgil di Roma e del lavoro ricordava come il presidente dell'associazione affidataria Dhi Benjamin Harnwell fosse indagato dalla Procura di Roma per falso e turbativa d’asta e che la società fosse sprovvista dei requisiti richiesti dalla concessione (come l’esperienza quinquennale nel settore della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale),nonché  in mora per il versamento della quota dovuta di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura (di soli 100 mila euro) che sostituisce ogni forma di canone. 

 
Il caso era tornato all'attenzione dell'opinione pubblicato dopo che Bannon era stato arrestato la scorsa estate per frode negli Stati Uniti d'America. Già all'epoca il sindacato aveva ribadito che "Trisulti, come i tanti tesori artistici e architettonici del patrimonio pubblico di tutti noi, non può e non deve essere ceduta a privati per scopo diverso dalla sua tutela e valorizzazione"