Il primo tavolo sull’Ilva del nuovo governo si è aperto proprio mentre le agenzie battevano la notizia che il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva, avanzata da Arcelor Mittal, rispetto allo stop per gli impianti del siderurgico a Taranto. Il tempo di leggere la notizia e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Pierpaolo Bombardieri si sono ritrovati a colloquio con il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e quello del Lavoro, Andrea Orlando.

L’incontro, durato circa un’ora, è stato positivo, secondo il giudizio del numero uno di Corso d’Italia. “Giudizio positivo sulle cose che abbiamo ascoltato e gli impegni che sono stati presi. Se fanno le cose che han detto e se ci ascoltano di più – ha detto uscendo – saremo ancora più positivi. Per noi l’acciaio è un settore strategico e sicuramente non siamo disponibili a perdere un solo posto di lavoro e un sito nel nostro Paese”.

Veniamo alla sostanza dei temi dibattuti. “Il governo – ha detto Landini – ha preso alcuni impegni. L’integrazione per i lavoratori in cassa, il rapporto diretto con Invitalia per rispettare tutti gli impegni previsti dagli accordi. I ministri hanno detto che considerano la siderurgia un settore strategico e quindi hanno indicato la possibilità della golden power, una legge speciale che, pensiamo noi, sarebbe utile affrontasse non solo la situazione di Taranto, ma tutta la questione dell’acciaio nel nostro Paese”.

“Si sono anche dichiarati disponibili a un confronto con noi sul merito, di tutti gli accordi fatti tra il governo e Mittal, che richiediamo da tempo per ogni stabilimento, al fine di garantire la qualità delle produzioni e del lavoro”.

Al tavolo i sindacati hanno chiesto al governo di essere coinvolti nel piano che verrà portato in Europa rispetto agli investimenti che vengono realizzati sul versante delle questioni ambientali, tema decisivo per Taranto. “Vogliamo poter conoscere – ha detto Maurizio Landini – anche quell’aspetto e avere un confronto con il ministro della Transizione Ecologica perché adesso bisogna che le carte vengano messe sul tavolo”.