Su molte proposte per il nuovo Patto per la salute “ci sono convergenze importanti”. Lo hanno detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo al termine dell'incontro che si è tenuto questa mattina (3 luglio).

Obiettivo centrale del Patto è quello di ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini, messo in discussione da anni di tagli al servizio sanitario nazionale. “Un diritto - dicono ancora i sindacati - che deve essere esigibile in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, assicurando ai cittadini l'accesso, in tempi rapidi e certi, ai servizi e a prestazioni di qualità, previsti nei livelli essenziali di assistenza”.

Con il presidente della Conferenza delle Regioni, Cgil, Cisl e Uil concordano sulla necessità di garantire un finanziamento pluriennale, protetto dai tagli, per programmare in sicurezza il funzionamento del servizio sanitario nazionale. “Il fondo sanitario nazionale - affermano - è largamente sotto-finanziato anche rispetto ad altri paesi europei e la clausola di salvaguardia che il governo propone nella bozza di patto non è accettabile. Si rischia, infatti, di esporre la sanità a ulteriori tagli”. Al contrario, “c'è la necessità di aumentare progressivamente il fondo rivedendo le previsioni delll'esecutivo che stimano un crollo del rapporto tra spesa sanitaria e Pil”.

Nell'incontro si è poi ribadita la necessità, “ormai improcrastinabile”, di procedere al rinnovo del contratto nazionale della sanità privata vacante da più di 12 anni, immaginando a questo scopo l'introduzione nelle convenzioni di norme a salvaguardia del lavoro di qualità, della piena applicazione del contratto e della regolarità delle sue procedure, garantendo a tutti, indipendentemente dalla natura pubblica o privata del rapporto di lavoro, uguali retribuzioni e diritti.

Il confronto sindacato-regioni proseguirà ora, sia a livello nazionale che su tavoli regionali, su temi quali la sostenibilità finanziaria del servizio sanitario, l'abolizione del superticket, il potenziamento dei servizi nel territorio, la prevenzione, la non-autosufficienza, le liste di attesa, il piano di investimenti per l'edilizia e l'ammodernamento tecnologico. Uno specifico confronto è inoltre previsto con i sindacati di categoria sulle politiche per il personale, “risorsa fondamentale del Ssn”.