La Procura di Foggia ha portato a termine sabato 29 giugno una vasta operazione anti-caporalato. All'interno di un'azienda agricola, vasta decine di ettari, c’era un agglomerato di container in cui alloggiavano i braccianti sfruttati nei campi, stipati in alloggi malsani, sporchi e pieni di muffa, senz'acqua corrente né servizi igienici funzionanti. Due fratelli, rispettivamente titolare e dipendente dell'azienda agricola, sono ora agli arresti domiciliari. Un’azione, questa, che va “nella giusta direzione. Per questo esprimiamo un plauso alle forze dell’ordine ma soprattutto alla Procura per aver impostato le indagini in maniera efficace ed essere riuscita ad applicare anche strumenti innovativi, previsti dalla legge 199/2016 contro lo sfruttamento e caporalato, come il controllo giudiziario dell’azienda, la rimozione delle condizioni di sfruttamento e la protezione dei lavoratori che hanno denunciato”. Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil nazionale.

“La tutela dei lavoratori che denunciano e la garanzia che essi possano continuare a lavorare anche dopo – continua Mininni – è un elemento importantissimo per rendere efficace l’azione sindacale nel convincere i lavoratori a denunciare e ci aspettiamo dalle autorità competenti che questo diritto sia garantito ai lavoratori”.

Queste azioni sono il frutto di denunce che la Flai Cgil presenta in molte province italiane alle autorità competenti, “segnalando situazioni di irregolarità e illegalità, con il solo fine di tutelare i lavoratori e ripristinare la legalità, visto che abbiamo conquistato, anche con le nostre battaglie, una legge che finalmente prevede la giusta strumentazione per contrastare lo sfruttamento e il caporalato”. “Ci aspettiamo, inoltre – prosegue Mininni –, che le forze dell’ordine continuino, a Foggia così come in altre province, a sequestrare i mezzi di trasporto usati dai caporali che sono in chiara ed evidente violazione del Codice della strada, perché anche questo è elemento efficace alla repressione del fenomeno. Sarebbe ottima cosa far partire le Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, come è accaduto a Brindisi nei giorni scorsi, per mettere in campo anche strumenti positivi di prevenzione, come da tempo chiediamo”.

“Infine – conclude Mininni – proprio a testimonianza del fatto che non solo la Flai è impegnata in questa battaglia ma lo è tutta la Cgil, saremo a Foggia venerdì 5 luglio proprio nel ghetto di Borgo Mezzanone insieme a Maurizio Landini, segretario generale Cgil, per inaugurare una sede della confederazione proprio lì, in quei luoghi di sfruttamento”.