La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato a Strasburgo, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, un ambizioso piano contro la povertà e un nuovo Quality Jobs Act. L’obiettivo è duplice: sradicare la povertà entro il 2050 e garantire che l’occupazione moderna sia all’altezza delle trasformazioni dell’economia.

“Abbiamo urgente bisogno di un’ambiziosa strategia europea contro la povertà”, ha dichiarato von der Leyen. “Presenteremo il nostro piano per contribuire a sradicarla entro il 2050, un piano supportato da una solida garanzia per l’infanzia. Quando parliamo di competitività parliamo di posti di lavoro, di persone e dei loro mezzi di sussistenza. Per questo proporremo un Quality Jobs Act”.

La posizione dei sindacati europei

Dopo nove mesi di attesa per una nuova legislazione sociale nella seconda presidenza von der Leyen, la Confederazione europea dei sindacati (Etuc) accoglie l’annuncio con cautela ma chiede che si passi subito ai fatti.

La segretaria generale Esther Lynch ha commentato: “Per i milioni di persone che lavorano più che mai solo per permettersi i beni di prima necessità, è un sollievo sentire finalmente la presidente della Commissione dire di comprendere quanto sia diventata dura la vita e confermare che prenderà provvedimenti concreti per aiutare”.

Ma Lynch avverte che la misura deve essere all’altezza della crisi sociale:
“Avendo fatto questa promessa, la presidente von der Leyen deve ora assicurare che il Quality Jobs Act risponda all’urgenza e alla gravità della situazione che vivono i lavoratori. I sindacati hanno fissato criteri chiari e, dopo tanta attesa, non si accontenteranno di mezze misure”.

Contratti collettivi e stop allo sfruttamento

La dirigente sindacale ribadisce che il cuore della battaglia contro la povertà è l’aumento dei salari attraverso la contrattazione: “Uno dei modi migliori per tirare fuori le famiglie dalla povertà è garantire loro un salario dignitoso. Ciò significa far sì che beneficino di un contratto collettivo. I lavori di qualità sono incompatibili con la diffusione dei contratti a zero ore, che devono essere vietati”. Secondo Lynch, “dobbiamo assicurarci che il diritto esistente alla contrattazione collettiva sia rispettato, escludendo dalle gare pubbliche le organizzazioni che non rispettano le regole”.

Una transizione giusta e diritti sull’uso dell’IA

Il discorso di von der Leyen ha riconosciuto l’impatto dei rapidi cambiamenti economici sulle vite e sulle carriere. Per Lynch, la conseguenza naturale è chiara: “Il passo logico è includere una Direttiva sulla giusta transizione che garantisca ai lavoratori il diritto alla formazione durante l’orario di lavoro e una Direttiva che assicuri che l’uso dell’intelligenza artificiale porti benefici ai lavoratori, invece di violarne i diritti”.

“Non si costruisce un’economia solida con lavori precari”

Per i sindacati, la qualità del lavoro è il fondamento della crescita europea: “Non si può costruire un’economia di qualità su lavori di scarsa qualità. In realtà, proprio i lavori precari alimentano la carenza di manodopera in settori chiave. Tutte le storie di successo economico in Europa si basano su lavori di qualità sostenuti dalla contrattazione collettiva”, ha concluso Lynch. La sfida per Bruxelles, ora, è trasformare gli impegni politici in norme vincolanti. Perché, come ammoniscono i sindacati, “l’Europa non può vincere una corsa al ribasso: la nostra strada verso la competitività è fatta di lavoro dignitoso, investimenti e standard elevati”.