PHOTO
L'aumento delle temperature globali non è soltanto una questione ambientale, ma una minaccia diretta per chi lavora. Le Nazioni Unite, attraverso le proprie agenzie per la salute e il clima, hanno diffuso da Ginevra nuove linee guida rivolte a governi, datori di lavoro e autorità sanitarie, sollecitando interventi urgenti per proteggere i lavoratori dagli effetti dello stress da calore.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), la frequenza e l'intensità degli eventi di caldo estremo sono cresciute drasticamente, esponendo a rischi crescenti sia chi lavora all'aperto sia chi opera al chiuso . Le categorie più colpite restano i lavoratori manuali in settori come agricoltura, edilizia e pesca, ma la minaccia è ormai globale.
I dati diffusi sono impressionanti: ogni grado oltre i 20 provoca un calo di produttività del 2-3%. Lo stress da calore può tradursi in colpi di calore, disidratazione, danni renali e disturbi neurologici. E non è più un problema confinato ai Paesi tropicali. “Lo stress da calore sul lavoro è diventato una sfida sociale globale, non è solo un imperativo sanitario, ma una necessità economica”, ha dichiarato Ko Barrett, vice segretario generale dell'Omm.
Le linee guida si basano anche sulle analisi dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), che calcola oltre 2,4 miliardi di persone esposte a calore eccessivo, pari al 71% della forza lavoro mondiale. Ogni anno questo fenomeno causa più di 22,8 milioni di infortuni e quasi 19.000 decessi . “Investire in strategie preventive e protettive significa salvare vite e risparmiare miliardi di dollari”, ha sottolineato Joaquim Pintado Nunes, responsabile per la salute e sicurezza dell'Ilo, avvertendo che senza un'azione coraggiosa e coordinata “lo stress da calore diventerà uno dei rischi professionali più devastanti del nostro tempo”.
Particolare attenzione va riservata ai lavoratori più vulnerabili: persone di mezza età o anziane, chi soffre di patologie croniche o ha una scarsa forma fisica . Non a caso l'Oms ricorda che il suo ultimo rapporto tecnico sullo stress da calore sul lavoro risale al 1969, “quando il mondo appariva molto diverso in termini di cambiamenti climatici”, come ha affermato Ruediger Krech, responsabile per l'ambiente.
La conclusione di Johan Stander, dell'Omm, fotografa bene la sfida: " Dobbiamo affrontare il futuro del caldo estremo . È una realtà per molti: una questione di adattamento o morte".