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Le ondate di caldo estremo che si stanno registrando in tutta Europa sono sì un’emergenza climatica ma sono anche un’emergenza sanitaria che non deve essere sottovalutata.
A dirlo, in una lettera aperta, è la commissione paneuropea per il clima e la salute. L'organismo –istituito dal direttore regionale dell’Oms per l'Europa, Hans Kluge – lancia l’allarme e scrive ai governi dei 53 stati membri della regione europea dell’Oms.
GLI ESPERTI: EMERGENZA SANITARIA PUBBLICA
"Noi commissari – si legge – scriviamo con urgenza in merito alla crescente crisi sanitaria causata dagli eventi meteorologici estremi in Europa e Asia centrale. Non si tratta più di una minaccia lontana o di un fastidio stagionale. Si tratta di un'emergenza sanitaria pubblica che si sta verificando in tempo reale".
Per queste ragioni, dicono gli esperti, “presenteremo una serie di raccomandazioni intersettoriali coraggiose ma realizzabili per affrontare la crisi climatica e salvaguardare la salute".
ONDATE DI CALORE KILLER SILENZIOSI
La commissione definisce poi le ondate di calore – “da record, sempre più frequenti, intense e letali” – “killer silenziosi”.
“Gli anziani, le persone con disabilità e coloro che vivono in alloggi di scarsa qualità sono particolarmente a rischio. Anche le donne incinte, i bambini piccoli e i lavoratori all'aperto sono esposti a temperature pericolosamente elevate – si legge nel documento –. Gli effetti non sono solo immediati: si ripercuotono sulla vita e sui mezzi di sussistenza, danneggiando la salute mentale e il benessere, riducendo la produttività, danneggiando i raccolti, aumentando le bollette energetiche e mettendo a dura prova le infrastrutture vitali".
Secondo i dati "la mortalità correlata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi due decenni, con oltre 100 mila decessi registrati in 35 Paesi europei nel 2022-2023. Si prevede che questo bilancio delle vittime aumenterà negli anni a venire. Giugno 2025 è stato il mese più caldo mai registrato nell'Europa occidentale, con due gravi ondate di calore prima ancora che l'estate raggiungesse il picco".
IL PIL NON BASTA, NUOVI INDICATORI DI PROGRESSO
Il tempo per agire è ora, ribadiscono: “I piani d'azione per la salute e il caldo salvano vite umane innescando azioni tempestive, proteggendo i più vulnerabili e alleviando la pressione sugli ospedali. Accelerare l'adozione di questi piani deve essere una priorità, non tra qualche anno, ma ora".
Necessario e urgente dunque intervenire per il clima e per la salute, non con azioni emergenziali ma in maniera strutturale: “Dobbiamo cambiare il modo in cui definiamo e misuriamo il progresso – concludono gli esperti –. I nostri sistemi economici non premiano la prevenzione. Indicatori tradizionali come il prodotto interno lordo non considerano ciò che conta: il valore di persone sane ed ecosistemi sani. Abbiamo bisogno di nuovi indicatori di progresso che mettano al centro salute, benessere, equità e sostenibilità. Non è il momento delle mezze misure. È il momento di agire in modo straordinario".