Oltre 10 mila i partecipanti al corteo organizzato dai proPal al centro di Udine in attesa che questa sera alle 20:45 scendano in campo allo Stadio Friuli, la Bluenergy Arena, Italia e Israele, per una partita valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio del 2026.

Per molti quella partita non si sarebbe dovuta giocare e questo 14 ottobre era atteso da tempo. Udine è apparsa fin da ieri blindata. Imponenti le misure di sicurezza in città in vista della manifestazione e poi del match. 

Il corteo, che è partito intorno alle 17.30 da Piazza della Repubblica, è composto dalla galassia che in queste settimane in molte piazze d’Italia ha animato la mobilitazione proPal. Sfilano bandiere e striscioni di partiti, sindacati, associazioni e gruppi promotori, con attivisti che scandiscono slogan in favore del popolo palestinese, ma anche che dichiarano il loro netto disaccordo per la partita di questa sera.

Il corteo accompagnato da percussioni e da cori al grido di “Free Palestine” con una enorme bandiera palestinese e una della pace è diretto a piazza Primo Maggio. L’area dello stadio è sorvegliata in maniera massiccia dalle forze dell’ordine e sorvolata dagli elicotteri. Alla testa uno striscione enorme: “Nessuna legittimazione all’occupazione israeliana”.

Piga, Cgil FVG: “La mobilitazione della Cgil e di tutto il mondo del lavoro non si ferma. Per un futuro di pace e convivenza”

Riccardo De Toma

Anche la Cgil è presente con il proprio striscione. “La nostra mobilitazione e quella di tutto il mondo del lavoro non si ferma – ha detto a Collettiva il segretario generale della Cgil del Friuli Venezia-Giulia, Michele Piga –: la fine dei bombardamenti, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri politici, il ritiro delle truppe israeliane, condizioni indispensabili per un accordo che garantisca il ritorno della popolazione, la continuità dei soccorsi umanitari e l’avvio della ricostruzione a Gaza, non sono infatti che l’inizio di un percorso che avrà successo solo se tenderà a un futuro di pace e convivenza tra Israele e Palestina basato sul principio due popoli e due Stati”.