Nuova giornata di mobilitazione oggi in molte città italiane per il popolo palestinese e gli attivisti fermati dalla marina israeliana. Poco dopo le quattro del mattino, a 120 miglia nautiche da Gaza, l’Idf ha intercettato le nove navi della Freedom Flotilla Coalition, che trasportavano aiuti vitali per un valore di oltre 110 mila dollari in medicinali, dispositivi respiratori e forniture alimentari, destinati agli ospedali di Gaza. Tra le 240 persone illegalmente trattenute c’è anche un infermiere dell’ospedale San Giovanni di Roma e rappresentante sindacale della Fp Cgil, Stefano Argenio, “che ha scelto – scrive il sindacato capitolino sui propri profili social – di sacrificare le proprie ferie per una causa grande e giusta. Per Stefano e per tutte le altre persone fermate continueremo a mobilitarci affinché si fermi il genocidio a Gaza e si torni a garantire il diritto internazionale”.

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“Alla luce degli ultimi sviluppi e delle notizie che giungono da Gaza – si legge in una nota della Cgil nazionale – non possiamo che riconfermare le ragioni e le rivendicazioni che ci hanno portato allo sciopero generale”. 

“In queste ore – spiega la Confederazione – sono motivo di forte preoccupazione il mancato rilascio da parte di Israele di tutti gli attivisti della Global Sumud Flotilla prigionieri, tra cui vi sono anche militanti della nostra organizzazione, nonché i trattamenti e le condizioni degradanti a cui sono stati sottoposti”.

“Chiediamo – prosegue la Cgil – che sia rispettato il diritto umanitario e internazionale, e chiediamo al governo che anche gli attivisti della Freedom Flotilla (spedizione che portava soprattutto aiuti e personale sanitario) intercettati e arrestati nelle ultime ore siano seguiti con la massima attenzione, e che ne siano garantite la sicurezza e l'incolumità”.

“Seguiamo con apprensione il negoziato di pace in corso e speriamo che conduca a una pace giusta per il popolo palestinese. L’assedio e il genocidio devono finire immediatamente”, conclude la nota.

Le manifestazioni

A Roma è scattata immediatamente la convocazione di una nuova tappa di mobilitazione e poco prima delle ore 19:00 di questa sera è partito dal Colosseo un corteo di migliaia di persone in solidarietà agli equipaggi della Flotilla intercettati all’alba mentre si dirigevano verso Gaza. La manifestazione, promossa da Freedom Flotilla Coalition, Giovani Palestinesi Italia, Movimento Studenti Palestinesi in Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese, ha attraversato il centro della Capitale fino a Piramide, dove si sta svolgendo un presidio. In testa al corteo la scritta “Stop complicità con Israele”, tra bandiere palestinesi e cartelli in sostegno dei medici e giornalisti a bordo della nave Conscience.

In migliaia in corteo anche a Bologna stanno percorrendo via Irnerio dopo aver camminato lungo i viali. L’appuntamento per il raduno è stato dato in piazza Maggiore. 

Stanno sfilando tra le auto, bloccando il traffico in viale Molise alla periferia di Milano, i manifestanti del corteo in solidarietà di Gaza e della Freedom Flotilla. Alcuni degli automobilisti hanno suonato il clacson a sostegno dei manifestanti e loro hanno applaudito. 

Il corteo proPal a Napoli è partito da Piazza Municipio, sede del Comune, è passato per via Santa Lucia, a pochi metri dalla sede della Regione Campania, dopo aver attraversato il lungomare, è stato fermato dalla polizia a poca distanza dal Consolato Usa, a Piazza della Repubblica. 

Nuova manifestazione pro Palestina anche a Torino. A promuoverla il coordinamento Torino per Gaza in solidarietà con la Freedom Flotilla e la Thousand Madleens. L’appuntamento a piazza Castello.

Il presidio a Firenze si è trasformato in un corteo spontaneo. I partecipanti si sono riuniti dietro lo striscione 'Firenze lo sa da quale parte stare' per una breve manifestazione che da piazza Santissima Annunziata si è diretta in via dei Servi per poi percorrere un tratto di via Cavour, superare piazza San Marco e quindi raggiungere il plesso universitario di via Gino Capponi, dove è in programma un’assemblea con l’attivista Chris Smalls, cofondatore del sindacato Amazon Labor Union, la prima unione sindacale nell’azienda di Jeff Bezos e presente a bordo su una delle navi della missione della Freedom Flotilla Coalition, fermata dall’esercito israeliano lo scorso luglio.