‘Un tragico errore’. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’uccisione da parte del suo esercito dei sette volontari dell’organizzazione non governativa World Central Kitchen mentre distribuivano viveri alla popolazione civile di Gaza. Secondo le ricostruzioni, un drone ha sparato per tre volte nel giro di pochi minuti contro il convoglio sul quale stavano viaggiando.

Non si tratta di un incidente isolato compiuto da Israele, come ha voluto fare sapere anche l’alto funzionario delle Nazioni unite per il coordinamento degli aiuti umanitari a Gaza, Jamie McGoldrick. È la stessa Onu che parla di “almeno 196 operatori umanitari uccisi” a Gaza dall’ottobre 2023 al 20 marzo, “quasi tre volte il bilancio delle vittime registrato in un singolo conflitto in un anno”. McGoldrick ha confermato inoltre che l’enclave palestinese “è diventata uno dei luoghi più pericolosi e difficili al mondo in cui lavorare. Non è rimasto alcun posto sicuro a Gaza”. 

Monica Minardi, presidente di Medici senza frontiere Italia, ci descrive quanto sia diventato straordinariamente difficile e pericoloso portare aiuto alla popolazione palestinese, oramai allo stremo, sotto gli attacchi israeliani e di come sia impossibile credere all’errore casuale di atti che sembrano essere invece deliberati.