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La protesta

Libia, un mare di violenze

Simona Caleo
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In occasione della votazione in Parlamento per il rinnovo delle missioni internazionali, associazioni in piazza per denunciare la responsabilità delle autorità italiane per le continue stragi nel Mediterraneo

Associazioni, ong, sindacati, artisti e semplici cittadini sono scesi in piazza Montecitorio per denunciare la responsabilità delle autorità italiane nelle continue stragi di persone migranti nel Mediterraneo centrale e nel ciclo di violenze, sfruttamento e violazioni dei diritti umani a cui sono sistematicamente sottoposti migranti e rifugiati in Libia.

Quattro le richieste della società civile:

- stop al rinnovo della missione in Libia e alla prosecuzione della cooperazione con le autorità libiche senza garanzie concrete sulla protezione dei diritti umani di migranti e rifugiate;

- no al sostegno e alla collaborazione con la "Guardia costiera libica" finalizzato al respingimento forzato in Libia;

- sì alla costruzione di un piano che preveda l'evacuazione immediata delle persone rinchiuse nei centri di detenzione libici e all’estensione dei canali di ingresso regolari per persone migranti e rifugiate;

- sì al ripristino di un sistema istituzionale di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale e al riconoscimento del ruolo essenziale svolto dalle ONG per la salvaguardia della vita in mare.

Tra i promotori anche la Cgil. Alla manifestazione, tra gli altri, ha partecipato anche Susanna Camusso, responsabile delle Politiche europee e internazionali.