La notizia arriva il giorno dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che la detenzione preventiva dello scrittore ed editorialista turco Ahmet Altan era basata su elementi insufficienti e condannato la Turchia per la violazione del diritto alla sua libertà di espressione. Senza prove Altan era, infatti, detenuto da quattro anni e mezzo con l'accusa di aver organizzato il tentativo di colpo di Stato nel luglio del 2016.

"Non c’è alcuna prova che le azioni di Altan fossero parte di un piano per rovesciare il governo turco”, hanno detto i giudici europei sollecitati da un ricorso presentato a fine 2019, e oggi Altan ha finalmente potuto lasciare la prigione di massima sicurezza di Silivri di  Istanbul.

Dal 2016 la repressione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stata violentissima: secondo le dichiarazioni dello stesso governo, sarebbe costata la morte di 290 persone e il ferimento di altre 1440. Inoltre , alla conclusione dell'evento, sarebbero stati arrestati 2893 golpisti e 2745 giudici rimossi dall'incarico dall'Alto Consiglio.

Ora la liberazione di Altan è una buona notizia per tutti e anche per l'Europa.