“Dal sondaggio della Cgil emergono alcuni messaggi precisi di cui i decisori politici dovranno tener conto nella realizzazione del Recovery Plan. Salta prima di tutto all’attenzione la rilevanza data nelle risposte del campione intervistato ai problemi della sanità e del lavoro. Non si tratta solo di questioni legate alla pandemia. Le persone intervistate chiedono più sanità pubblica, più ricerca e innovazione e una vera politica industriale e del lavoro che contrasti la disoccupazione considerata uno dei mali più gravi ed endemici del Paese. Accanto a questo c’è una richiesta di ridurre la pressione fiscale soprattutto da parte di quella larga fascia di popolazione che versa in condizioni economiche sempre più critiche”. Sono queste in sintesi le considerazioni di Mario Pianta, economista esperto di politiche industriali ed europee, docente alla Scuola superiore di Firenze e autore di diverse pubblicazioni sui temi dell’Europa e ora del Recovery Plan.

Nelle risposte delle persone intervistate per il sondaggio dell’Osservatorio Futura della Cgil, emergono anche elementi contraddittori e una certa confusione su quello che dovrà essere l’utilizzo effettivo delle risorse europee del Recovery Fund (ennesima dimostrazione di una scarsa chiarezza nell’informazione). Ai primi posti nella classifica delle risposte sulle priorità c’è per esempio la richiesta di ridurre la pressione fiscale. E’ evidente che si tratta di un tema che non ha alcuna relazione diretta con i piani del Recovery (non chiediamo all’Europa risorse per tagliare le tasse), ma al tempo stesso le risposte che si concentrano sulla riduzione del carico fiscale sono il segnale di una grande difficoltà di una fascia consistente della popolazione. L’altra grande paura è quella di perdere il lavoro o non riuscire più a trovarlo: la disoccupazione sta in cima alle preoccupazioni. Per quanto riguarda la sanità è molto indicativo il fatto che la maggioranza degli intervistati che hanno indicato il tema come centrale sia composta di donne di una certa età (in media 55 anni). Si tratta molto probabilmente di lavoratrici che hanno dovuto conciliare in questi mesi di pandemia il lavoro vero e proprio con il lavoro di cura di parenti e famigliari.

Mario Pianta, oltre a commentare i risultati del sondaggio dell’Osservatorio Futura, suggerisce uno schema strategico per cercare di sfruttare l’occasione storica del Recovery Plan per rinnovare il nostro Paese dalle fondamenta. Serve un piano organico che sappia guardare al futuro senza disperdere attenzione e risorse in mille rivoli di progetti slegati tra loro. Al centro delle politiche ci dovrà essere comunque l’innovazione, sia dal punto di vista delle tecnologie applicate, sia dal punto di vista della trasformazione del modo di organizzare la produzione e progettare i prodotti.