Tra proposte di riduzione delle tasse, rivisitazione degli scaglioni dell’Irpef, abolizione dell’Irap, abbassamento dei balzelli sui consumi la confusione rischia di regnar sovrana. E di tutto c’è bisogno in questo momento tranne che di ulteriore confusione e incertezza. La posizione della Cgil è chiara: serve una riforma complessiva del sistema fiscale italiano. Lo ribadisce Gianna Fracassi, vicesegretario generale della Confederazione: “Qualsiasi ipotesi di riduzione o rimodulazione dell’Iva non può essere considerata se non collegata ad un intervento complessivo sul fisco. Il Paese ha bisogno di una vera riforma fiscale imperniata su equità e progressività”.

È evidente che sia indispensabile dare una spinta ai consumi, altrimenti difficilmente l’economia del Paese si rimetterà in moto, e per consumare i cittadini e le cittadine hanno bisogno di avere in tasca le risorse per farlo. Secondo la dirigente sindacale la strada da seguire è chiara: “per far ripartire la domanda interna occorre aumentare le retribuzioni, a partire dal rinnovo dei contratti pubblici e privati, e creando le condizioni per generare nuova occupazione”. “È indispensabile - conclude Fracassi - dare seguito e rafforzare l’intervento sul cuneo fiscale, anche ai pensionati, oltre che detassare gli incrementi contrattuali, così come annunciato già dal governo”.