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Un colpo basso al diritto alla cura dei veneti. Per giunta a fine mandato. Così la Cgil regionale ha lanciato, nel mese di agosto, l’allarme su l’ennesima prestazione che scivola fuori dal servizio. “Pezzo dopo pezzo – sono le parole della segretaria generale regionale, Tiziana Basso – Zaia sta smantellando la sanità pubblica e ora, quasi a fine mandato, ha dato un colpo di grazia alla prevenzione dei melanomi in Veneto”.
“La mappatura dei nei – è la denuncia della confederazione – non sarà più infatti prescrivibile dal medico di base, costringendo a pagare oppure nel peggiore dei casi a rinunciare a questo esame diagnostico, fondamentale nella prevenzione dei tumori cutanei che nella nostra regione hanno un'incidenza in costante aumento”.
“È questa la Regione che ci lascerà Zaia dopo tre mandati? – si chiede la segretaria generale della Cgil del territorio –. Una Regione in cui i cittadini subiscono liste d'attesa interminabili e in cui solo chi ha i soldi può curarsi tempestivamente. Non è una prospettiva da paese civile, come non lo è riempirsi la bocca di proclami sull’eccellenza della sanità pubblica veneta, agendo poi di fatto per smantellarla”.
Tiziana Basso chiede, nell'interesse di tutti i veneti, che la misura venga revocata, in quanto “pericolosa per la salute e in controtendenza con qualsiasi logica sanitaria in cui la prevenzione è sempre al primo posto”.