La carovana dei diritti della Flc Cgil, che sta girando l’Italia, farà tappa martedì 30 aprile a Palermo per informare e sensibilizzare i cittadini sul disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, che la Cgil ha avversato sin dal primo momento, sia nel merito sia nel metodo. Dalle ore 9.30 alle 13.30 il camper sosterà in piazza Indipendenza, davanti alla presidenza della Regione. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 18.30, si sposterà al Teatro Massimo (lato cinema Rouge et Noir).

Sempre il 30 aprile, davanti agli uffici di Presidenza, la Flc Cgil Palermo ha convocato l’assemblea generale, allargata alla partecipazione degli studenti dell’Udu e ai ragazzi della rete degli studenti medi. Il 1° maggio la carovana dei diritti sarà a Portella della Ginestra e dalle 18 alle 21 ai Cantieri culturali della Zisa. Il 2 maggio, ultima tappa palermitana, dalle ore 12 alle 18 nella piazza di Mondello.

“Invitiamo la cittadinanza, gli studenti, i deputati siciliani a partecipare al presidio della Flc Cgil sotto la presidenza della Regione, perché inizialmente il presidente Schifani si è subito dichiarato favorevole a questo disegno di legge, anche se adesso sembra anche lui frenare”, dichiara il segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino.

“Un disegno di legge per noi deleterio: se realizzato, accentuerebbe i divari già esistenti nel nostro Paese”, prosegue l’esponente sindacale: “Il nostro motto è che la conoscenza non si spezza, la scuola costituzionale deve rimanere una, unica e unita. Già in Sicilia conosciamo un esempio di autonomia differenziata, quella del settore della formazione professionale, e sicuramente non ne possiamo andare fieri, laddove gli enti di formazione applicano contratti di lavoro diversi, con paghe e diritti diversi. Addirittura, all’interno dello stesso ente di formazione si possono verificare situazioni di disparità. Ecco perché è importante contrastare questo disegno di legge anche con un eventuale referendum”.

Nella tappa del camper il 30 aprile al Teatro Massimo, saranno presenti anche insegnanti di sostegno di alcune associazioni, per protestare contro gli ultimi provvedimenti governativi. Norme riguardanti la scuola, che dovrebbero da un lato consentire la conferma degli insegnanti precari di sostegno, dietro richiesta dei genitori, in barba alle graduatorie, e dall’altro dare la possibilità di far valere titoli di sostegno non ancora riconosciuti dal ministero nelle graduatorie provinciali di sostegno.

“Con l’autonomia differenziata – prosegue Cirino - le singole Regioni potrebbero trattenere le risorse derivanti dalle tasse sul proprio territorio, spendendole per la scuola locale. Ciò comporterebbe differenze di salari, di diritti e anche programmi differenti. È allucinante che, in un mondo globalizzato e interconnesso, la risposta possa essere quella di una logica di condominio”.

Così conclude Cirino: “Già esistono abbastanza disparità tra Nord e Sud, sull’edilizia scolastica, nei trasporti all’interno della Regione, sul tempo pieno a scuola e siamo anche deprivati di opportunità didattiche extrascolastiche. Così l’elenco delle differenze non farebbe che allungarsi ancora di più”.