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Sanità Marche, crollano le prestazioni, aumenta il privato e la regione, su questo, si piazza ai primi posti in Italia. “Troppe criticità, chiediamo alla Regione un’inversione di marcia”, fanno sapere Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, e Loredana Longhin, segreteria regionale Cgil Marche.
Dai dati Agenas 2023 sul rapporto tra prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale e quelle in intramoenia, quelle erogate dal privato nelle strutture pubbliche, rielaborato dall’ufficio studi e ricerche della Cgil Marche, emergono criticità preoccupanti. In alcune prestazioni si evidenzia che il privato svolto all’interno delle strutture ospedaliere copre il vuoto lasciato dal servizio sanitario nazionale. E questo lo si desume da alcuni indicatori.
I dati: avanza l’intramoenia
Tra il 2019 e il 2023, in base ai dati forniti da Agenas, nelle Marche le prestazioni erogate dal servizio sanitario pubblico sono diminuite del 17,1% (-285 mila prestazioni), in controtendenza rispetto al valore nazionale (+2,5%). In questo senso, tra le regioni, solo Sicilia (-40,5%), Molise (-37,8%) e Sardegna (-25,4%) hanno osservato risultati peggiori.
Il crollo delle prestazioni pubbliche, ha comportato un aumento dell’incidenza delle prestazioni in intramoenia: dopo Lombardia (26%) e la PA di Trento (16%), le Marche sono la regione in cui si fa più ricorso alle prestazioni intramoenia, con un rapporto tra i due regimi pari al 14,8%. Facendo alcuni esempi sulle singole prestazioni, si scopre che per la visita gastroenterologica, il 55% delle prestazioni è svolto da privati in strutture pubbliche; su questo fronte, le Marche sono al primo posto in Italia. Altro particolare: per le visite cardiologiche, il 38% è coperto dal privato confermando ,anche in questo caso, il primato delle Marche.
Inoltre nel 2023, a livello nazionale, emerge che il ricavo per le prestazioni gestite in intramoenia per 1.000 abitanti è pari a 14.524 euro; tra le regioni che superano tale valore ci sono anche le Marche con 24.480 euro. Un’ulteriore conferma di quanto evidenziato.
Cgil Marche: “Chiediamo all’assessore neoeletto un’inversione di marcia”
Per Santarelli e Loredana Longhin, Cgil Marche, “questi dati certificano una situazione tutt’altro che rosea per quel che riguarda la sanità marchigiana. Si smentisce clamorosamente la narrazione che, in questi mesi, ci è sempre stata fornita e cioè che la sanità marchigiana va a gonfie vele. Chiediamo all’assessore neoeletto un’inversione di marcia”.






















