“Presidente cosa avremmo dovuto fare? Chiudere gli occhi di fronte a un governo che spende 1 miliardo di euro del Pnrr principalmente per alloggi privati in cambio di uno sconto del 15% sul canone di mercato per cui comunque una camera a Milano la pagheremo 800 euro?”.

Risponde così – in questo video – Simone Agutoli dell’Udu – a Giorgia Meloni che nei giorni scorsi in Parlamento aveva accusato l’associazione studentesca e la Cgil di “remare contro agli interessi del Paese”.

Il motivo: una lettera inviata dall’Udu alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in cui l’associazione studentesca denunciava un uso del Pnrr a favore esclusivamente dei privati e dunque – oltre che speculativo – assolutamente non in grado di risolvere il drammatico problema del diritto allo studio in Italia per gli studenti fuori sede.

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Nessun dietro front. Anzi, gli studenti rilanciano: “Non ci facciamo intimorire, per questo abbiamo mandato proprio oggi (28 marzo) una nuova lettera all’Unione europea e presentato un esposto alla Corte dei conti affinché si faccia chiarezza sul vostro operato”.

Come è noto il governo italiano l’anno scorso ha dovuto mettere 300 milioni di euro per gli alloggi universitari che la Commissione europea ha rifiutato di finanziare, in quanto l’Italia chiedeva soldi anche per posti letto già esistenti da anni e ai quali – favorendo soprattutto i privati – è stata semplicemente cambiata destinazione d’uso: una sorta di gioco delle tre carte, in sostanza.

“Chiediamo alla Procura contabile di fare chiarezza sulle responsabilità di questa spesa inutile – attacca Agutoli –, accertando la possibile esistenza di un danno erariale allo Stato. Queste risorse potevano essere utilizzate per realizzare migliaia di nuovi posti letto, peccato che il governo abbia preferito regalarle a soggetti privati in cambio di un vincolo parziale e limitato. Infatti, per alcuni anni dovranno affittare a prezzo calmierato il 20% dei posti letto, direttamente agli enti regionali per il diritto allo studio”.

Non solo. secondo una ricognizione dell’Udu, “in alcuni casi gli enti arrivano a pagare 380 euro al mese per posto letto. Oltre al danno, la beffa. Non solo lo Stato ha versato fino a 40 mila euro per posto letto, ma poi anche le Regioni si ritrovano a versare ogni mese centinaia di euro per posto letto”.

Insomma, conclude il rappresentante dell’Udu: “Sia sincera: è stata lei a conteggiare dei posti letto vecchi come se fossero nuovi. E la colpa quindi è nostra che abbiamo denunciato, oppure del governo?