Il nuovo decreto sull'immigrazione, detto anche decreto Cutro, è stato approvato in via definitiva dal Parlamento il 4 maggio, proprio mentre a Roma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontrava il generale Libico Khalifa Haftar (provocando, per altro, l’irritazione della Francia), per parlare di flussi, di partenza da un Paese che è sede di quelli che vengono definiti veri e propri lager per i migranti. Un dettaglio che ha un legame che appare simbolico con i contenuti del provvedimento, che illustriamo quindi in una scheda.

Protezione speciale, la stretta

L’applicazione viene ridotta a casi limitati, ai migranti che non possono essere allontanati dal Paese di approdo. È ora rinnovabile per soli sei mesi e se permangono le condizioni di eccezionale calamità. Stop alla concessione per ‘gravi condizioni psicofisiche e alla conversione in permesso di soggiorno per ragioni lavorative. Inserito invece il permesso di soggiorno speciale per le donne costrette o indotte a contrarre un matrimonio. 

Rimpatri, l’accelerazione

Più semplice espellere dall’Italia gli stranieri a seguito di una condanna, perché non è più necessaria la convalida del giudice di pace. Eliminato il divieto di respingimento ed espulsione.

Flussi e quote, piani triennali 

Saranno definite per un intero triennio, e non più per un solo anno, le quote di stranieri in ingresso nel nostro Paese. La decisione avverrà per decreto del presidente del Consiglio dei ministri, previo parere  delle Commissioni parlamentari competenti. Saranno favoriti e in cima alla lista i migranti che provengono da Paesi che promuovo campagne mediatiche sui rischi dei traffici migratori irregolari. 

Lavoratori stranieri, braccia utili per gli imprenditori

Sono semplificate e accelerate le procedure per il rapporto di lavoro subordinato degli stranieri con aziende italiane, anche per esigenze di carattere stagionale. Corsia preferenziale per chi ha superato corsi di formazione riconosciuti dall'Italia promossi dal ministero del Lavoro nel Paese di provenienza. 

Permessi di soggiorno, priorità a chi è già in Italia

La durata dei rinnovi del permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di tre anni, anziché due. Per i minori stranieri non accompagnati che compiono 18 anni il permesso per motivi di studio, di lavoro o per esigenze sanitarie o di cura avrà una durata massima di un anno.

Pene per gli scafisti, il pugno di ferro

Introdotto il reato di ‘morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina'. I trafficanti di essere umani e gli scafisti rischiano il carcere da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone; da 15 a 24 anni per morte di una persona; da 20 a 30 anni per la morte di più persone. La nuova fattispecie viene definita 'un reato universale' per la sua perseguibilità da parte della magistratura italiana anche quando commesso al di fuori dei confini nazionali. Il reato si configura con "qualunque" mezzo di trasporto utilizzato. 

Centri di permanenza per il rimpatrio, il potenziamento

Passa da 30 a 45 giorni il termine massimo della proroga del trattenimento nei Cpr, una norma che si applica ai cittadini di un Paese con cui l'Italia abbia sottoscritto accordi in materia di rimpatri. Per velocizzare individuazione, acquisizione o ampliamento dei centri si potrà derogare al codice dei contratti pubblici. 

Hotspot di Lampedusa, il caso particolare 

Fino al 31 dicembre 2025, per assicurare adeguati livelli di accoglienza nel punto di crisi in relazione a situazioni di particolare affollamento, il ministero dell'Interno può avvalersi sull’isola della Croce Rossa Italiana. Previsto il trasferimento degli stranieri ospitati presso i punti di crisi in strutture analoghe sul territorio nazionale. 

Lotta alla criminalità agroalimentare, l’intrusa 

Il governo approfitta poi del decreto per introdurre una norma definita a protezione del mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare: il personale dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell'area delle elevate professionalità e nell'area funzionari, ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; il restante personale inquadrato nell'area assistenti e nell'area operatori è agente di polizia giudiziaria.