Si sono dati appuntamento a Ginevra la prossima settimana: Sono i ministri dei paesi che aderiscono al Wto, l’organizzazione mondiale del commercio. E sempre a Ginevra, a partire da sabato 10 giungo si terranno iniziative e mobilitazioni per chiedere al Wto, riunito da domenica a mercoledì, di approvare senza ulteriori rinvii ne modifiche la moratoria sui brevetti, farmaci e kit diagnostici anti-Covid. Sono ormai due anni che la campagna europea Righ2cure No Profit on Pandemic, di cui la Cgil fa parte, chiede sia consentito a tutta la popolazione mondiale di accedere ai presidi indispensabili per proteggersi e curarsi dalla pandemia.

India a Sud Africa, e con loro in altro centinaio di Paesi, pur essendo in grado di produrre vaccini e farmaci non possono farlo per gli alti costi del copyright. Eppure il diritto alla salute è – forse più corretto affermare sarebbe - tra quelli garantiti dalla Carta dei diritti universali dell’uomo delle Nazioni Unite. Finora non si è riusciti a rompere le resistenze e le vere e proprie barriere costruite dalle multinazionali del farmaco. È arrivato il momento che i governi decidano.

In Europa, e più in generale nei Paesi ricchi, si sta somministrando la quarta dose di vaccino. In quelli poveri solo il 16 per cento della popolazione ha avuto accesso alla prima: e non è un caso che la nuova variante Omicron 5 si sia sviluppata in Africa ma sia già arrivata negli Usa e in Europa. In Portogallo e in Germania si sta rapidamente diffondendo, proprio in queste ore da più parti in Italia si levano voci preoccupate: Dalla professoressa Viola al professor Pregliasco sono lì a richiamare attenzione e guardia alta: corriamo il rischio che una nuova impennata di contagi arrivi prima dell’autunno. D’altra parte, la Fondazione Gimbe segnala come la curva di contagi giornaliera abbia smesso di scendere. Se proprio i governi dei paesi ricchi non volessero farlo per equità, dovrebbero chiedere la moratoria sui brevetti per una questione di convenienza: se la popolazione mondiale non sarà immunizzata, il ricco occidente non sarà al sicuro.

“Siamo all'ultima spiaggia – ha detto Vittorio Agnoletto, coordinatore della campagna europea Right2cure No Profit on Pandemic -. Il Wto deve approvare senza se e senza ma quanto chiediamo ormai da quasi due anni”. “Ciò che sconvolge – ha aggiunto - è che la pandemia ha provocato oltre 18 milioni di morti, secondo studi indipendenti, ma ha prodotto guadagni stratosferici per le aziende farmaceutiche con la creazioni di oltre 500 nuovi multimiliardari. Nell'assoluta acquiescenza dei governi d'Europa, compreso il nostro che nulla ha fatto per sostenere, ad esempio, la diffusione del vaccino senza brevetto, il Corbevax della italo-honduregna Maria Elena Bottazzi”.

La preoccupazione per ciò che si deciderà a Ginevra tra domenica e mercoledì della prossima settimana è davvero forte. Le notizie che arrivano dalle trattative tra le delegazioni della Ue e quella degli Usa sono per niente rassicuranti. “Pare infatti - ha aggiunto Agnoletto - che stiano lavorando a un compromesso rispetto all’idea originaria di moratoria di Sudafrica e India. Tale proposta sta evolvendo al ribasso: riguarderebbe solo i vaccini e non i kit diagnostici, escluderebbe la condivisione del know-how. Diversi Paesi in via di sviluppo rischierebbero di non poterne trarre alcun beneficio, mentre ne sarebbe esclusa la Cina (la Russia sta pensando di abbandonare l'Omc). Ciò che preoccupa ulteriormente è che il negoziato prosegue in maniera poco chiara e trasparente".

Organizzazioni e associazioni del terzo settore e sindacali, personalità della società civile, economisti e scienziati non ci stanno. Allora ecco l’idea: una catena umana si dipanerà in Place des Nations a Ginevra, durante i quattro giorni del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio, da domenica 12 a mercoledì 15 giugno, mentre contemporaneamente all’arrivo dei ministri, domenica alle ore 10, è prevista la posa di un enorme lenzuolo nero sulla gigantesca sedia-scultura che si trova al centro della piazza. Subito dopo, alle ore 11, vi sarà la conferenza stampa internazionale. Ma già dal pomeriggio di sabato ci sarà la manifestazione di “Via Campesina”, che unirà la tutela della salute contro Big Pharma e la difesa della sovranità alimentare contro l'agrobusiness. La richiesta è quella di sempre, da quasi due anni in qua: stop ai brevetti dei vaccini, farmaci e kit anti-Covid, per abbassarne i costi e consentire ai Paesi poveri di vaccinare tutti e non solo il 16% e con una sola dose.

Anche chi non potrà essere fisicamente a Ginevra potrà far sentire la propria voce. Continua infatti la raccolta di firme in calce alla petizione popolare europea: il progetto è ambizioso, occorre raccogliere un milione di firme nei diversi Paesi europei, in Italia ne servono 180mila. Chi volesse aderire all’iniziativa e chiedere alla commissione Europea di fare tutto il possibile per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte, può firmare la petizione europea su www.noprofitonpandemic.eu\it.