Sono giornate dense di appuntamenti per ricordare la storia di Stefano Cucchi, morto in ospedale il 22 ottobre del 2009 a una settimana dall’arresto per possesso di droga. A partire dal 1° ottobre scorso, data in cui Stefano avrebbe compiuto 42 anni, sono state decine gli alberi piantati in sua memoria, mentre nel reggino, nel paese di Cinquefrondi, da pochi giorni c'è una strada intitolata al geometra ucciso in seguito al pestaggio subìto in caserma durante la custodia cautelare.

“Quest'anno – si legge in una nota del comitato promotore – il memorial per ricordare Stefano si svolge in forma diffusa per coinvolgere i cittadini in sicurezza data la situazione di emergenza sanitaria”. Numerosi gli appuntamenti con al centro i diritti civili e sociali negati da rivendicare per tutti e tutte. Domani (18 ottobre) l'evento principale: alle 15, da viale Appio Claudio, davanti all’ingresso del parco degli Acquedotti ci sarà la partenza di una staffetta, una passeggiata di oltre 20 Km, che vedrà protagonisti la famiglia Cucchi, l'avvocato Fabio Anselmo, le associazioni e i comitati che hanno aderito.

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La staffetta farà tappa in via Lemonia davanti al giardino Stefano Cucchi a rappresentare il tema dell’accoglienza, attraverserà il quartiere del Quadraro vecchio per tratteggiare il tema della libertà di essere e dei diritti LGBTQ. La tappa successiva sarà il Parco delle Energie per dare spazio al tema del reddito universale. L’ambiente sarà al centro della sosta in piazzale del Verano, mentre in piazza Indipendenza verranno dipanati i temi della violenza di genere e del patriarcato. Via XX Settembre farà da sfondo al tema della casa e dei diritti sociali. In piazza Barberini si parlerà di diritti dei detenuti. Dopo aver attraversato il Pincio e il Tevere, si andrà verso via Fornovo, dove si toccheranno i temi del diritto al lavoro e delle tutele necessarie per lavoratrici e lavoratori.

La staffetta giungerà in piazza Cavour e poi in via Arenula dove al centro ci sarà il tema delle garanzie costituzionali. A quello dei diritti umani farà da cornice l’isola Tiberina. Il diritto alla salute sarà protagonista della penultima tappa. Dall’ospedale Fatebenefratelli si passerà davanti alla Bocca della verità prima di giungere intorno alle 17.30 in piazza Montecitorio, nei pressi del Parlamento, per la conclusione dell’iniziativa con gli interventi di Ilaria e della famiglia Cucchi.

“La staffetta toccherà alcune tappe di forte valenza simbolica in relazione al percorso di sofferenza che ha portato Stefano verso la morte – sottolinea l’associazione che porta il suo nome – . Se ogni settore dello Stato coinvolto avesse svolto il compito assegnatogli dalla Costituzione, Stefano non solo non sarebbe stato ucciso, ma avrebbe avuto diritto al suo riscatto umano e civile, avrebbe avuto il diritto ad una vita giusta”.