Giunto alla tredicesima edizione, il Premio Marco Rossi-Raccontare il lavoro è divenuto nel tempo un appuntamento importante per chi è interessato ai temi del lavoro e alla sua narrazione. Inizialmente dedicato alla produzione audio, edita e inedita, le numerose candidature che hanno arricchito il Premio negli anni si sono trasferite soprattutto verso la realizzazione di podcast specifici, restituendo nel complesso una visione e una trasformazione del mondo del lavoro nelle sue varie declinazioni, costituendo in questo modo un corposo archivio, unico e prezioso nel suo genere. Delle novità di questa edizione della storia del Premio abbiamo parlato con Anna Maria Giordano, storica conduttrice della trasmissione Radio3 Mondo, nella giuria del Premio Marco Rossi sin dalla sua prima edizione.

“In questi quasi 15 anni abbiamo vissuto un’evoluzione del Premio stesso - ci dice -, contestualmente ai mezzi a disposizione per realizzare un sonoro. In questo senso, il Premio ha seguito il corso di un nuovo modo di produrre, nuove tipologie di format, e tra queste il podcast è diventato una via a cui tanti partecipanti sono ricorsi, anche singoli autori, non soltanto case produttrici”. Il racconto del lavoro, prosegue Giordano, si è così alternato attraverso “storie individuali e collettive, vicende sindacali, di imprese, di fabbriche, occupate e no”.

Le varie edizioni del Premio hanno in questo modo costituito anche “l’occasione per inseguire e raccontare le nuove forme di lavoro, spesso declinato al plurale, suddiviso in settori e sottosettori, includendo l’ingresso delle nuove tecnologie, e lo stesso lavoro giornalistico, evoluto e trasformato insieme ai nuovi mezzi disponibili”. Nel complesso una crescita di questa realtà per certi versi inattesa e che, racconta Giordano, “non pensavamo così forte: è come se il tema fosse diventato sempre più ricercato, scelto sia da singole proposte che dalle produzioni in podcast”, un fenomeno che ha confermato “la bontà di costruire un Premio intorno alla cultura del lavoro, un progetto virtuoso, possiamo dire, al netto delle problematiche trattate: vicende non sempre a lieto fine, a volte tragiche, che hanno contribuito a far crescere una certa sensibilità verso questo tema, in un profondo rapporto di scambio”.

Per questa tredicesima edizione, particolare rilievo assume la collaborazione con Assipod, una realtà nata da qualche anno e in forte crescita, di concerto con l’affermazione del podcast, arrivando a realizare la prima Casa del Podcast al mondo, un centro culturale per la promozione del podcasting in Italia. Ancora Giordano: “Assipod è un grande progetto, anche di formazione per chi vuole produrre, e da quando esiste ha subito scelto di sostenere il Premio Marco Rossi, diffondendolo tra i suoi associati attraverso il nostro bando, e l’invito a confezionare lavori audio sul tema del lavoro”.

Da quest’anno, tra il Premio e Assipod il legame diviene ancora più stretto: “Sì - conclude Giordano - oggi nasce una vera a propria collaborazione sancita dal bando stesso, compresa la serata conclusiva di premiazione, che si terrà nella stessa Casa del Podcast, nella splendida cornice della Technotown di Villa Torlonia a Roma. Inoltre, dettaglio non indifferente, alcuni lavori premiati avranno la possibilità di associarsi gratuitamente ad Assipod, e alle sue iniziative”.

Qui il bando della tredicesima edizione