Per il Festival della formazione sindacale Cgil, giunto alla terza edizione (intitolato ‘La Cgil che verrà. Soggetti, idee, lotte: la formazione del cambiamento’), è tempo di bilanci. 121 i video prodotti, di cui 96 interventi registrati, mandati durante i tre giorni (9, 10 e 11 dicembre 2020) della diretta. A questi, sono da aggiungere altri 175 interventi: in diretta, sul sito Collettiva.it o nei sedici tavoli tematici su Futura Lab. Il monitoraggio effettuato sulle tre giornate rivela che le persone collegate alla diretta su Collettiva.it sono state 66.574, mentre su Facebook l’iniziativa è stata seguita da 83.027 persone, con 1..864 reazioni, contando in realtà anche i giorni successivi fino a domenica.

“Questi numeri sono probabilmente destinati a salire – osserva Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale -, quando altre persone si collegheranno ai post e agli eventi che abbiamo già pubblicato su Facebook. Tenete conto che abbiamo pubblicato 55.287 minuti di video su Facebook (di cui 49.327 minuti solo per la diretta). A questi dati si dovranno aggiungere i minuti registrati di alcuni tavoli non ancora postati. Inoltre, a queste presenze bisogna aggiungere i collegamenti e le visioni delle altre pagine Facebook: quelle messe a disposizione del crossposting e quelle personali che molte persone hanno autonomamente deciso di usare per condividere l'evento. Insomma, è andata bene. Secondo chi ci monitora, è andata molto bene. Noi siamo soddisfatti della quantità ma anche della qualità”.

Non è stata certo impresa facile organizzare quest’anno il festival, sia pure in versione virtuale, considerando l’emergenza sanitaria in corso. “L’immagine raffigurata nella locandina della nostra iniziativa – prosegue il sindacalista -, ovvero tre giovani, uno di origine caucasica, un’altra cinese e l’altra ancora africana, che ballano in circolo fra loro, rappresenta bene la Cgil che verrà, la confederazione del cambiamento attraverso i suoi soggetti, le sue opinioni, le sue lotte. Volevamo immaginare, in una fase di profonde mutazioni e trasformazioni come quella che stiamo vivendo, un mondo più libero e più emancipato. E rilevo che non ci appartiene l’idea di tornare alla normalità, perché quella che chiamiamo normalità non era granchè neanche prima, viste le ingiustizie e le diseguaglianze tuttora imperanti. Il Festival ha voluto essere una rassegna delle esigenze formative della Cgil e la sollecitazione di alcuni temi, quali democrazia, antifascismo, solidarietà, differenze di genere, pace, sostenibilità ambientale, proposti nel corso della diretta su Collettiva.it nei sedici tavoli tematici che rappresentano qualità e quantità della sperimentazione di questi mesi”.

“Siamo stati spinti a cambiare la progettazione - dalle aule fisiche alle aule virtuali – e poi abbiamo cambiato anche i temi – sostiene ancora l’esponente Cgil -. Alla fine, siamo riusciti a fare molta più formazione a distanza, sincrona e asincrona, di quella che noi stessi ci aspettavamo, utilizzando il webinar. Ci siamo serviti di nuovi corsi per governare un vero e proprio tsunami che ci ha investito all’improvviso, nel campo della salute e sicurezza, dello smart working, degli ammortizzatori sociali. Tutti strumenti di conoscenza per aiutare delegati e funzionari a orientarsi nel miglior modo possibile nel mondo della formazione. Oggi siamo oggetto di monitoraggio, come testimoniano l’andamento delle visite che abbiamo avuto nel corso dei tre giorni del Festival. Senza dimenticare l’apporto dei sindacati europei presenti al Festival, che partecipano alla campagna di comunicazione sui social che abbiamo avviato in lingua italiana e in inglese”.

Tutti i materiali del festival sono reperibili a questo indirizzo: Playlist festival formazione 2020 youtube. https://www.youtube.com/playlist?list=PLfUT_TniktyNVC3H-gT090EyljV18es6b
“Qui li troverete aggregati, come se fosse un archivio del nostro evento – conclude Pelucchi -. Nei prossimi giorni, cominceremo a pubblicare sui social video, interventi e contributi singoli, raccontati e commentati, a partire dai due docufilm realizzati appositamente per il festival assieme alla Flc Cgil: Don Lorenzo Milani e Gianni Rodari. Resta valido il principio che tutti i materiali della formazione sono a disposizione di chi li usa, come avrebbe detto Bertolt Brecht”.