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“Non possiamo permettere che le sanzioni contro chi documenta le violazioni dei diritti umani diventino uno strumento per perpetuare l'impunità: il silenzio su Gaza è complicità”. Sono oltre 80 gli artisti e intellettuali che hanno sottoscritto queste parole nella lettera-appello in sostegno di Francesca Albanese.
Si tratta di “un tentativo esplicito di distogliere l'attenzione mondiale dalla catastrofe umanitaria in corso a Gaza” si legge nella lettera, nata da un’iniziativa di Tlon, la casa editrice e scuola permanente di filosofia e immaginazione diretta da Maura Gancitano e Andrea Colamedici.
Il report sui diritti umani violati a Gaza
La relatrice speciale delle Nazioni unite ha ringraziato per il sostegno, dopo gli attacchi subiti per il suo report From economy of occupation to economy of genocide, in cui documenta come la sofferenza del popolo palestinese sia diventata fonte di profitto per un complesso sistema d’interessi finanziari, identificando 48 aziende multinazionali coinvolte.
Il murales di Greb e le firme per il Nobel
E per le strade di Roma è già apparso un murales di Herry Greb. Lo street artist dello schiaffo al Papa la ritrae accompagnata dalla scritta Nobel, perché una parte delle opposizioni e della società civile ha avviato una raccolta di firme per sostenerne la candidatura al Premio per la pace. È trascorsa una settimana da quando - il 9 luglio - Albanese era stata raggiunta dalle sanzioni del Segretario di Stato Usa Marco Rubio, che continuano a suscitare grande indignazione.
I firmatari
Tra i sottoscrittori della lettera ci sono nomi del cinema italiano come Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Valeria Golino, Luca Zingaretti, Valerio Mastandrea e Claudio Santamaria. Ma anche protagonisti dello spettacolo e della cultura come Serena Dandini, Lella Costa e Alessandro Bergonzoni, intellettuali come lo storico dell'arte Tomaso Montanari e la scrittrice Lidia Ravera. E poi tanti musicisti, tra cui Marracash, Francesca Michielin, Cosmo e La Rappresentante di Lista.
“Le istituzioni difendano una cittadina italiana”
L'appello si rivolge alle più alte istituzioni italiane: al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani, chiedendo loro di “difendere una cittadina italiana sanzionata per aver svolto il proprio mandato Onu”. E invita il Parlamento a esprimersi con una mozione unitaria per la protezione diplomatica di Albanese. Solidarietà alla relatrice era arrivata immediatamente anche dal mondo dell’associazionismo e dalle organizzazioni sindacali.
La solidarietà della Cgil
“Esprimiamo solidarietà ad Albanese – si legge nella nota della Cgil - e confermiamo il nostro impegno nella protezione e nel rafforzamento del multilateralismo e del sistema Nazioni unite, a partire dall’Organizzazione internazionale del lavoro, che ha di recente, proprio grazie all'impegno del sindacato internazionale, riconosciuto la Palestina come Stato e non membro osservatore”.
Il silenzio (assordante) del governo
“La storia ci giudicherà per quello che avremo fatto o non fatto di fronte a questa tragedia”, conclude la lettera proposta da Tlon: “Scegliamo di stare dalla parte di chi ha il coraggio di documentare la verità, di chi non distoglie lo sguardo, di chi continua a credere che un altro mondo sia possibile. Per Gaza. Per la verità. Per la giustizia”. E il governo, nel frattempo, tace.