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Rientra l’allarme per i tagli all’emittenza locale. Durante la conversione del decreto legge 95, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha presentato un emendamento per ripristinare il livello delle risorse assegnate al servizio radiotelevisivo. L’emendamento votato oggi (29 luglio) restituisce al settore 16,5 milioni di euro dei 20 decurtati per l’anno in corso dal Dpr n. 146/2017. La notizia dei tagli aveva immediatamente suscitato la reazione degli addetti ai lavori e la preoccupazione delle organizzazioni sindacali.
“Nell’arco di pochi giorni – nota Dino Oggiano di Slc Cgil – a quei tagli sconsiderati abbiamo contrapposto una risposta sindacale forte, in termini di mobilitazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica”. Attualmente parti sociali e imprese sono impegnate nella trattativa per il nuovo ccnl di settore. Messi in sicurezza posti di lavoro e pluralismo, le aziende del settore “non hanno più scuse: bisogna rinnovare presto e bene il contratto dell’emittenza privata – preme il sindacalista – assicurando a lavoratrici e lavoratori un giusto recupero salariale”.
Ma non basta. Il sindacato richiama alla necessità di affrontare in tempi celeri i problemi strutturali del settore, in particolare “la concorrenza sleale degli Over-The-Top e delle piattaforme streaming che – evidenzia Oggiano – sfruttano le infrastrutture nazionali, ma pagano le tasse all’estero, senza peraltro investire e creare occupazione in Italia”. Uno squilibrio sempre più evidente che richiede interventi legislativi mirati, “naturalmente – chiosa Oggiano – di segno opposto agli accordi sui dazi tra Ue e Usa che configurano, invece, una resa incondizionata all’arroganza del presidente Trump”.