La stangata arriva mentre i sindacati – Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – sono impegnati insieme a Confindustria Radiotv nella fase avanzata del rinnovo del contratto nazionale dell’emittenza radiotelevisiva privata. Un taglio di quasi 20 milioni ai contributi per le emittenti televisive e radiofoniche locali.

Per il 2025 i finanziamenti saranno di 111,6 milioni di euro, invece dei 130,2 milioni di euro dell’anno passato. “È una scelta sconsiderata del governo – commentano le organizzazioni sindacali – si tratta di una riduzione del 14%, che rischia di mettere in ginocchio un settore che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori”.

L’emittenza locale, infatti, subisce la concorrenza spietata dei broadcasters di grandi dimensioni e quella internazionale delle piattaforme streaming, “le stesse che utilizzano le reti e le infrastrutture nazionali - sottolineano Slc, UilCom e Fistel – senza creare lavoro nel nostro Paese, e pagando la gran parte delle tasse all’estero”.

Le aziende dell’emittenza radiotelevisiva privata assicurano invece occupazione, e garantiscono pluralismo dell’informazione dando voce alle differenze provenienti dai territori. La decurtazione dei fondi rischia di mettere in discussione tutto questo con pesanti ricadute sull’occupazione, sulla qualità del lavoro e sul pluralismo dell’informazione.

“Chiediamo che il governo ci ripensi e confermi almeno le risorse dell’anno scorso” concludono le organizzazioni, non senza specificare che il taglio dei fondi rischia di pregiudicare lo stesso rinnovo contrattuale.