Sabato 13 settembre, nel cortile dell’Archiginnasio, Bologna ha reso omaggio a Stefano Benni, lo scrittore, umorista, giornalista e drammaturgo scomparso il 9 settembre dopo una lunga malattia. La Camera ardente ha accolto amici, lettori e figure istituzionali in uno degli spazi più simbolici della città: sede storica dell’Università e oggi biblioteca civica di rilievo nazionale.

Tra loro anche lo scrittore francese Daniel Pennac, autore di best-seller mondiali, arrivato per salutare il suo ‘amico per la pelle’. “È stato lui – ha ricordato – a introdurre i miei libri in Italia. Da allora siamo diventati inseparabili, e non potevo certo lasciarlo andare via da solo”.

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Il ricordo commosso di Pennac

Daniel Pennac ha offerto un omaggio commosso e surreale, nel suo stile narrativo: “Il giorno in cui mi hai fatto ridere di più è stato quando mi hai detto che avresti aperto uno studio di psicanalista per curare gli animali: una formica individualista, un cane che non sopportava l’odore del padrone, un elefante complessato per la sua proboscide”. Poi l’immagine finale, sospesa tra poesia e ironia: “Stanotte ho visto Stefano, ha aperto lassù il suo studio di psicanalista. Il suo primo cliente è un angelo che soffre di vertigini. Domani riceverà Dio, depresso perché avrebbe voluto un giorno in più per completare la creazione e rendere l’uomo meno stupido, meno aggressivo, più tranquillo”. Infine il saluto: “Coraggio, caro Stefano, con Dio. E presto arriveremo tutti lì, insieme a te”.

Gli altri appuntamenti della giornata

Nel pomeriggio, al Chiostro del Teatro Arena del Sole, si è svolta una maratona di letture ad alta voce. Lettori comuni e appassionati si sono alternati al microfono, portando con sé i testi più amati: Bar Sport, La compagnia dei Celestini, Terra!, Elianto.

Al richiamo del figlio Niclas di ricordare Stefano leggendo insieme, la radio locale Radio Città Fujiko, che lo scrittore aveva contribuito a fondare, ha dedicato una parte speciale della sua programmazione: oltre 120 ascoltatori hanno inviato registrazioni delle proprie letture, che diventeranno una maratona collettiva per restituire la voce e le parole di Benni.

Una città grata

Nato a Bologna nel 1947 e cresciuto tra i paesaggi dell’Appennino, Benni ha costruito un universo narrativo unico, popolato da personaggi surreali, situazioni grottesche e ironie profonde. Il suo stile, visionario e satirico, ha saputo unire leggerezza e impegno civile, invenzione poetica e critica sociale. Bologna lo ha salutato come parte di sé, con la gratitudine di chi nei suoi libri ha imparato a ridere, a pensare e a sentirsi meno solo.