“Con la nuova uscita di due presse dallo stabilimento e l’annuncio che nei prossimi giorni anche gli stampi verranno trasferiti, si compie un ulteriore passo verso lo svuotamento definitivo della Il.Mas di Sutrio (Udine)”. A dirlo sono le segreterie territoriali di Fiom Cgil e Fim Cisl. L’azienda, che occupa una cinquantina di dipendenti, è attiva nello stampaggio e nella produzione di materiali plastici e leghe metalliche.

"A rendere il quadro ancora più preoccupante - aggiungono - è la recente dichiarazione dell’amministratore unico Matteo Biasizzo, che ha comunicato l’apertura della consultazione per la cassa integrazione per cessazione di attività. Un segnale inequivocabile di quella che appare sempre più come una decisione già presa: chiudere”.

Per Fiom e Fim “siamo davanti a una lenta ma inesorabile chiusura: uno stabilimento a prevalente occupazione femminile, in un territorio già fragile e penalizzato dalla marginalità geografica, viene abbandonato senza alcuna prospettiva concreta, industriale e occupazionale”.

Le due categorie così concludono: “La narrazione di una possibile alleanza industriale si sta rivelando, nei fatti, un'operazione di facciata. I macchinari che escono, il personale che rimane nell’incertezza, l’assenza totale di un piano di rilancio, parlano molto più delle parole. Chiediamo chiarezza, rispetto per il lavoro e un’assunzione di responsabilità piena da parte dell’azienda. La comunità montana friulana non può essere trattata come una realtà di serie B”.