Documentazione e memoria costituiscono il terreno a partire dal quale operano numerosi enti, fra cui gli archivi sindacali, che spesso non si limitano a essere dei semplici luoghi di conservazione, ma diventano veri e propri centri culturali e agenti attivi di Labour public history, promuovendo ricerca storica, campagne di raccolta di testimonianze, esposizioni, attività formative e didattiche, presentazioni di libri, produzione di short video o di veri e propri documentari, siti internet, giochi da tavolo, opere d’arte e prodotti multimediali.

In queste attività la storia non si limita a essere divulgata ma diventa partecipata con l’apporto dei lavoratori e dei sindacalisti.

Una ricostruzione del passato a partire dal presente per guardare al futuro, patrimonio e strumento di consapevolezza, crescita culturale, costruzione identitaria e infine una cassetta degli attrezzi utile a chi opera nel quotidiano con l’ambizione non solo di fare buona divulgazione, ma di mettere al centro di queste attività la consapevolezza della funzione sociale e politica del nostro operare, capace di dare il proprio contributo per costruire un’idea di lavoro che informi la società, di rappresentare e dar voce alla storia dei lavoratori, delle classi sociali popolari e delle loro organizzazioni politiche, sindacali e produttive.

Il materiale conservato dall’Archivio storico della Cgil nazionale, reso pubblico attraverso strumenti comunicativi diversi, comprende in particolare i verbali delle riunioni, i documenti di base preparati per la discussione dei punti all’ordine del giorno delle stesse, le relazioni, gli studi, le ricerche e i documenti elaborati dalla struttura su tematiche specifiche, i testi degli accordi interconfederali e i contratti collettivi nazionali di lavoro, le proposte e gli interventi in sede di formazione delle leggi, i censimenti e le statistiche dei quadri dell’organizzazione, le circolari, gli appunti informativi, la documentazione relativa alle cariche sociali e ancora corrispondenza, note, comunicati stampa, comunicazioni, promemoria e resoconti vari.

La struttura del materiale conferma le caratteristiche tipiche degli archivi sindacali, che sono da una parte quella di riflettere l’articolazione interna delle strutture, la loro evoluzione e le articolazioni delle attività, dall’altra quella di attestare il bisogno di documentazione dei funzionari nello svolgimento del proprio lavoro.

Attraverso forme e metodi comunicativi diversi e variegati, l’Archivio storico Cgil nazionale ormai da anni suggerisce temi e momenti salienti della storia del sindacato, proponendo l’accesso diretto a documenti digitalizzati e risorse audiovisive resi consultabili via web, passando dal serio al meno serio, tentando, quando possibile, anche di strappare anche un sorriso. Una vetrina importante verso l’esterno, ma anche verso l’interno della struttura, essendo l’Archivio funzionale a progetti di formazione anche a distanza, anche internazionali.

Tante sono le mostre curate negli anni dall’Archivio, che hanno visto la sua collaborazione con partner di prestigio come Google Arts & Culture, piattaforma tecnologica sviluppata da Google - disponibile sul web da laptop e dispositivi mobili, o tramite l’app per iOS e Android - per permettere agli utenti di esplorare opere d’arte, documenti, video e molto altro di oltre mille  musei, archivi e organizzazioni che hanno lavorato con il Google Cultural Institute per trasferire in rete le loro collezioni e le loro storie (leggi).

Il prossimo 2 giugno verrà inaugurata a Magione la mostra collettanea La Costituzione si è mossa. L’esposizione - realizzata grazie al contributo ed ai materiali dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, dell’Archivio dell’Unione Europea, dell’Archivio Flamigni, dell’Archivio storico Cgil nazionale, della Biblioteca e Archivio storico Calamandrei, della Fondazione Nenni, dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto Luce - rimarrà visitabile fino al 3 ottobre.

Ciò che attraverso l’esposizione si vuole offrire allo spettatore è l’esperienza di un viaggio attraverso lo spazio e il tempo in un percorso che, partendo dalla Genova del 30 giugno 1960 arrivi all’approvazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori esattamente 10 anni dopo.

Il filo unificante della narrazione è dato dalla difesa e dalla promozione della Costituzione per raccontare come ci si è mossi (politica, cittadine e cittadini, istituzioni, movimenti, associazioni) per cercare di applicare i principi che in essa sono espressi.

Le direttrici cardini sulle quali costruire questo racconto saranno il lavoro, l’accesso all’istruzione, i diritti civili (con un focus specifico sulle donne), la società internazionale aperta, l’idea di Europa.

Il gioco da tavolo Trade unions quiz - messo a punto in occasione dell’ultimo Congresso nazionale della Cgil e distribuito a tutti i delegati presenti a Bari - rappresenta un progetto coraggioso realizzato dall’Archivio insieme all’Udu, alla Rete degli studenti medi e all’Area Formazione della Cgil nazionale. Un vero e proprio gioco da fare attorno a un tavolo con gli amici per imparare - divertendosi - rispondendo a una serie di domande sulla storia del movimento operaio e su quello studentesco, sulle riforme del welfare, sul femminismo, sulla pace, sulla Costituzione.

Nel quarantunesimo anniversario della morte di Guido Rossa, la Cgil ha deciso di dedicare un omaggio all’operaio dell’Italsider di Genova ucciso dalle Brigate rosse, il 24 gennaio 1979, per aver denunciato un fiancheggiatore interno alla fabbrica. Lo ha fatto con un minidocumentario, prodotto e realizzato da Radio Articolo 1 in collaborazione con l’Archivio storico, intitolato Guido, le parole e l’azione proiettato in anteprima a Genova, alla presenza del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, per poi essere diffuso sui social.

In occasione del Primo maggio dello scorso anno l’Archivio è stato fra i promotori della realizzazione del fortunato esperimento di un vero e proprio sito internet dedicato alla Festa dei lavoratori e delle lavoratrici. L’idea condivisa e realizzata è stata quella di una esposizione virtuale - simbolica ma significativa ed in continuo incremento - di una parte dell’enorme patrimonio che gli archivi e le biblioteche della Cgil conservano.

Una lavoro corale, una esposizione collettiva che vale decisamente la pena visitare.

Articolata in più sezioni, l’esposizione offre una storia del Primo maggio in Italia narrata attraverso le carte della Cgil, ma non solo, che si snoda lungo diversi percorsi proponendo fotografie, manifesti, giornali, documenti d’archivio, video documentari, lezioni di storia e testimonianze. Un approfondimento è dedicato alle celebrazioni del Primo maggio delle comunità italiane all’estero.

Dalla celebrazione del Primo maggio a Roma nel 1891 all’ultimo concerto in Piazza San Giovanni del 2019 circa 200 immagini, video e documenti, hanno raccontato e raccontano la storia del Primo maggio in Italia dalle origini ai giorni nostri (visita il sito).

A partire dal 25 aprile 2020, data non casuale, abbiamo inoltre iniziato a raccontarci quotidianamente anche all’interno della nuova piattaforma comunicativa della Cgil, Collettiva, attraverso Buona memoria, una rubrica fissa e quotidiana che racconta la storia d’Italia, che in tanta parte interseca la storia del sindacato, attraverso i documenti e le storie, individuali e collettive.

“Talvolta noi - diceva il presidente della Repubblica Sandro Pertini il 31 dicembre 1979 - ci disistimiamo. Io ho quindi ragione di credere nel popolo italiano, un popolo che ha saputo superare situazioni ben più difficili di questa. E saprà superare anche questa situazione. Ed allora è al popolo italiano che io mi rivolgo in questo momento. E mi rivolgo esprimendo la mia ammirazione, la mia riconoscenza e l’augurio più fervido. Vedrete che ce la faremo, amici miei, ad uscire da questa situazione. Ce la faremo, state certi”.

Ce la faremo, statene certi, ma per non tornare a commettere gli stessi errori di ieri avremmo bisogno di una buona memoria. Avremo bisogno degli archivi e della loro capacità di parlare del passato utilizzando gli strumenti ed i linguaggi del presente.

Ilaria Romeo è responsabile dell’Archivio storico della Cgil nazionale