Se cercate consigli per un libro da leggere in questi ultimi scampoli d’estate questo potrebbe essere il titolo sbagliato, soprattutto se sotto  l’ombrellone amate farvi compagnia con qualcosa di leggero, che faccia pensare poco, facile da sfogliare. Se invece avete voglia di spendere il vostro tempo confrontandovi con un testo corposo, misurando la vostra capacità di lettura e concentrazione, amanti di una scrittura certo complessa, ma non per questo incomprensibile (tutt’altro), allora questo potrebbe essere il libro giusto.

Si tratta de La parte inventata (pp.702, € 25), l’ultimo lavoro di Rodrigo Fresán, nato a Buenos Aires nel 1963 e residente a Barcellona da più di vent’anni, tra i maestri riconosciuti della letteratura latino-americana contemporanea, al centro dell’interesse editoriale internazionale (è stato tradotto in 15 lingue) sin dal suo esordio, risalente al 1991 con la raccolta di racconti Historia argentina, considerata spiazzante e rivoluzionaria non solo dalla critica letteraria del suo paese di origine.

Scrittore già pubblicato in Italia da Einaudi (Esperanto, 2000) e Mondadori (I giardini di Kensington, 2006), questo suo nuovo volume, il primo di una trilogia già premiata negli Stati Uniti con il Best Translated Book Award, viene proposto al pubblico italiano dall’editore indipendente di Bari LiberAria, accompagnato dalla incisiva prefazione di Vanni Santoni e l'impeccabile traduzione di Giulia Zavagna. Abbiamo dunque chiesto a Giorgia Antonelli, direttore editoriale, da dove nasce l’idea di proporre un progetto così ambizioso.

“L’idea di pubblicare La parte inventata nasce dalla collaborazione con lo scrittore Alessandro Raveggi, che da due anni è curatore della nostra collana di straniera, Phileas Fogg, con l’intento di privilegiare la scelta di autori dalla prosa innovativa, senza rinunciare al piacere della lettura e del raccontare storie. Alessandro conosce molto bene l’opera di Fresán, ingiustamente dimenticato qui in Italia dopo le prime pubblicazioni per Einaudi e Mondadori, mentre all’estero è considerato uno dei maggiori scrittori argentini viventi, e leggerlo avvalora tale tesi”. Poi un parere personale sullo scrittore: “Ritengo che Fresán sia uno di quegli autori che per inventiva, tecnica e immaginazione meriti davvero di rientrare nell’olimpo dei grandi del nostro secolo, perché la sua opera contiene una precisa idea di mondo e uno stile inconfondibile. Per tutti questi motivi abbiamo scelto con cura anche la traduttrice di un testo così complesso, così la voce italiana di Fresán è quella dell’eccellente Giulia Zavagna”.

Inevitabile chiedere come riesca un editore indipendente a sostenere un romanzo articolato e di lungo respiro come questo: “Non è facile per un piccolo editore pensare di affrontare un’opera così impegnativa come quella di Fresán, considerando che ogni volume della trilogia si aggira sulle settecento pagine. Ma i contenuti impegnativi non ci spaventano, anzi ci stimolano, e per sostenerne la produzione ci siamo avvalsi di due aiuti alla traduzione: “La parte inventata ha vinto sia il finanziamento argentino del Prosur che quello spagnolo del ministero della Cultura. Con lo stesso sistema stiamo lavorando per tradurre in italiano i restanti due volumi della trilogia”.

Le parole di Giorgia Antonelli ci aiutano a comprendere quanto sia ancora importante il lavoro di ricerca di un editore, e il suo coraggio nel proporre libri importanti, certo non semplici promuovere. “Credo sia la parte più bella della nostra professione quella di recuperare titoli fuori produzione o scommettere su nuovi autori con voci forti: è quello che davvero conferisce pieno senso al lavoro editoriale, ponendosi come mediatore culturale tra autore e lettore, senza assecondare un gusto, ma contribuendo a stimolare la curiosità e la scoperta, per provare a schiudere, nel proprio piccolo, orizzonti e possibilità. E senza rischio non c’è cambiamento”.

Se azzarderete questo viaggio tra le pagine di Rodrigo Fresán non rimarrete delusi, e ne uscirete conoscendo qualcosa in più, sul mondo della scrittura, e sul mondo che ci circonda.