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Sanità privata e pubblica, a Bergamo è tempo di bilanci per la Fp Cgil del territorio che prova a fotografare lo stato dei servizi di cura. La sintesi dell'analisi è affidata a un commento video di Giorgio Locatelli, segretario generale della Fp Cgil di Bergamo pubblicato sulla pagina del sindacato.
A distanza di quattro anni, e soprattutto dopo il delicatissimo periodo della pandemia, la Fp Cgil provinciale torna a puntare la lente sui bilanci delle strutture ospedaliere pubbliche e delle cliniche private presenti sul territorio.
Lo studio presentato oggi, 24 ottobre, prende in considerazione i conti di ASST Papa Giovanni XIII, ASST Bergamo Est di Seriate e ASST Bergamo Ovest di Treviglio, e, per il comparto privato, delle cliniche Humanitas (Castelli e Gavazzeni), Habilita, Istituto Quarenghi e IOB (Policlinici di Ponte San Pietro e di Zingonia).
Il report
"Da un'analisi dei bilanci della sanità pubblica e della sanità privata a Bergamo dal 2016 al 2022 - dichiara Giorgio Locatelli - è emerso sostanzialmente che benché gli organici siano rimasti pressoché stabili nella sanità pubblica, essendoci stato un aumento dei servizi richiesti - un esempio sono le case di comunità e gli ospedali di comunità - di fatto i servizi maggiori non vengono garantiti con risorse dedicate. Quindi il personale ha subito un calo".
"Calo che invece non troviamo all'interno del settore della sanità privata e che per altro è indietro di un rinnovo contrattuale rispetto a quello della sanità pubblica. Quindi di fatto è un settore che paga meno. Paga meno anche in virtù di utili significativi i quali vanno a esclusivo beneficio dei consigli di amministrazione e degli amministratori delegati ma non vengono redistribuiti sul personale. Un ultimo dato da rilevare è la buona tenuta del sistema pubblico durante il periodo pandemico seppur solo dal punto di vista economico possiamo dare questa valutazione che invece ha visto un calo dei servizi privati i quali probabilmente hanno preferito dedicarsi ad altre attività".
Il dato complessivo
"Il dato complessivo ci dice e ci conferma ancora una volta quanto in Regione Lombardia esistano a oggi due binari di funzionamento: uno rigido, estremamente rettilineo, della sanità pubblica costretta dalle risorse date a monte a viaggiare giustamente su binari di trasversalità e inclusività ma con poca flessibilità e un binario invece pieno di alti e bassi e di curve che è quello della sanità privata che sceglie di fatto dove applicare la propria forza e dove trovare il proprio guadagno".