Una netta condanna al comportamento antisindacale dell’azienda Ferrarini spa, per il licenziamento del delegato Nicola Comparato. Ad esprimerla all’unanimità è il comitato direttivo della Flai Cgil dell’Emilia-Romagna, riunitosi nella giornata del 25 gennaio.

“La colpa di Nicola, se così la si può definire, è la stessa colpa che hanno altri nostri iscritti e attivisti occupati presso gli stabilimenti emiliani del gruppo, cioè quella di non aver abbassato la testa e di aver mantenuto una posizione libera da condizionamenti rispetto alla complicata vicenda della procedura concorsuale che interessa l’azienda”. Rispetto alla complessa procedura concorsuale, la Flai e i suoi delegati hanno sempre respinto le pressioni della dirigenza finalizzate al sostegno del loro progetto industriale che vede come capofila il gruppo Pini. Per la Flai Cgil sono i Tribunali e poi i creditori a dover decidere sulle sorti dei concordati concorrenti.

“Per il futuro occupazionale dei dipendenti, il progetto industriale è ciò su cui esprimeremo un giudizio alla fine del complicato iter legale. La Flai Cgil, in tutti i siti produttivi del gruppo, ha sempre lavorato per mantenere un clima sereno in questo complicato iter giuridico, senza mai tifare per nessuna cordata. Il gesto della Ferrarini rappresenta il tentativo di comprimere e reprimere la libertà e la democrazia nei luoghi di lavoro, di cui la Rsu è la massima espressione, e non può passare inosservato a tutte le forze e istituzioni democratiche del nostro Paese. Un gesto che chiede giustizia e per cui la Flai Cgil non farà mancare il suo supporto sia a Nicola che a tutti gli iscritti e attivisti”. Solidarietà e vicinanza sono state espresse, alla fine della nota, dal comitato direttivo della Flai Cgil dell’Emilia-Romagna, verso il delegato licenziato e tutti gli iscritti e attivisti che non si prestano a imposizioni e condizionamenti “da parte di chi intende fare impresa con metodi ottocenteschi”.

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