Stupore e preoccupazione della Cgil di Carpi, provincia di Modena, per il venir meno di un presidio medico di base nella frazione di Migliarina di Carpi, dove il medico di medicina generale, attualmente presente, andrà in pensione il prossimo 31 gennaio e non sarà sostituito. 2800 cittadini residenti nel territorio, tra cui molti anziani, saranno così costretti a spostarsi negli ambulatori del centro città, proprio in un momento di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da covid, che consiglierebbe prudenza e rafforzamento della rete di medicina territoriale.

I tempi previsti per nominare un nuovo medico parlano di settembre 2021. “La Cgil di Carpi – si legge nel comunicato – auspica che ci sia la disponibilità e la volontà da parte dei vari soggetti coinvolti, in particolare Ausl e rappresentanti dei medici di medicina generale, nell’ambito delle proprie prerogative, di trovare quelle condizioni che permettano di garantire continuità all’apertura dell’ambulatorio medico, anche solo con un incarico temporaneo in questa prima fase”. Ci sarebbe stata la possibilità da parte del Comitato aziendale dei medici di medicina generale di esprimere parere favorevole per autorizzare una soluzione provvisoria e c’era anche la disponibilità di una dottoressa specializzanda.

“In questo momento delicato per il Paese e anche per il nostro territorio, sarebbe importante uno sforzo, da parte di chi ne ha la possibilità fattuale, per dare un aiuto alla comunità e alla sua coesione sociale. Sarebbe un vulnus che Migliarina rimanesse senza medico di medicina generale per sette mesi e oltre. Il problema dell’assenza del medico sarebbe senza dubbio un pessimo segnale. Una soluzione va ricercata”.

Per il sindacato sarebbe importante comprendere perché, sempre più frequentemente, gli ambulatori collocati in piccoli territori in pianura e in montagna rimangano vacanti.  “In un quadro più generale – si legge nel comunicato – è evidente l’urgenza di importanti investimenti pubblici a sostegno del sistema sanitario attraverso risorse che possono e devono arrivare dal piano europeo Next Generation Eu. Queste risorse dovranno servire sia a razionalizzare e implementare il sistema ospedaliero, sia, soprattutto, al potenziamento della medicina territoriale, partendo da un importante piano di assunzioni nella sanità pubblica. Il momento di agire è ora”.