Il piano di riconversione della Whirlpool di Carinaro (Caserta) non si sta realizzando. E i sindacati si mobilitano: un’ora al giorno di sciopero (per ogni turno) fino a oggi (lunedì 28 novembre), quando nella sede provinciale di Confindustria si svolgerà l’incontro tra Fim, Fiom, Uilm e i vertici della multinazionale degli elettrodomestici. Il piano, firmato a Palazzo Chigi nel luglio 2015, prevede il passaggio per lo stabilimento dalla produzione alla logistica, con la trasformazione del sito nel polo centrale di componenti, pezzi di ricambio e accessori per i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa, con le attività di spedizione a partire dal primo gennaio prossimo.

A far scoppiare la protesta, con la proclamazione dell’astensione dal lavoro e un presidio spontaneo che si è tenuto lo scorso lunedì 21, la diffusione da parte dell’azienda della lista di lavoratori che torneranno a lavorare nell’impianto: secondo gli accordi ne mancano 170 (mentre 320 sono quelli che rientreranno a Carinaro). Gli addetti rimasti fuori sarebbero dovuti essere ricollocati negli stabilimenti di Napoli e di Teverola (Caserta), quest’ultimo chiuso da Indesit nel 2014. I sindacati temono che la mancata realizzazione del piano sia il preludio dei licenziamenti. Dall’azienda arrivano rassicurazioni (il direttore delle relazioni industriali Whirpool per Europa Carmine Trerotola ha nei giorni scorsi dichiarato che “c’è un piano industriale a tre anni, esistono percorsi e investimenti che richiedono tempo, non si possono produrre tutti gli effetti subito”), che ci si augura vengano confermate nell’incontro odierno.