Whirlpool, riparte la protesta dopo il fallimento del vertice al Mise del 29 gennaio in cui il governo non ha ottenuto nulla più che la proroga al 31 ottobre della chiusura dello stabilimento di Napoli con i conseguenti licenziamenti. “Iniziano da oggi  (31 gennaio) le assemblee e gli scioperi in tutto il gruppo Whirlpool. A Napoli è partita da subito una mobilitazione straordinaria ad oltranza con un primo pacchetto di 24 ore di sciopero e nei prossimi giorni saranno definite le altre iniziative, così in una nota la Fiom.

Per la giornata di oggi, venerdì 31 gennaio, sono stati indetti sciopero di 4 ore a Cassinetta (Varese) e di 8 ore a Melano (Ancona). La prossima settimana mercoledì 5 febbraio ci saranno assemblee a Cassinetta e Siena per informare i lavoratori e in preparazione dello sciopero. Giovedì 6 febbraio sono state già convocate le assemblee anche a Caserta e Comunanza (Ascoli Piceno).

Whirlpool con la chiusura dello stabilimento di Napoli – spiega Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil – si sta di fatto disimpegnando dall'Italia per andare a produrre altrove. A marzo scadono gli ammortizzatori sociali, attualmente utilizzati in tutti gli stabilimenti del gruppo, e l'azienda, in assenza del raggiungimento dei volumi produttivi previsti nell'accordo quadro, sarà costretta a chiederne altri”. 

Nelle prossime settimane arriveremo a una grande manifestazione nazionale per dire che la vertenza della Whirlpool di Napoli è emblematica di un problema più generale che riguarda il sistema industriale di tutto il Paese. Le multinazionali non possono prendere i nostri marchi e poi stracciare gli accordi siglati con il governo e le organizzazioni sindacali, consegnandoci alla desertificazione industriale”, conclude la sindacalista.