Uno sciopero di otto ore con presidio davanti allo stabilimento di Trieste si è svolto oggi nell'ambito della vertenza della Wartsila Italia Spa, multinazionale dei grandi motori marini, la cui dirigenza ha presentato un piano con 130 esuberi che i sindacati hanno rifiutato.

La protesta - hanno spiegato oggi i sindacati Fim Fiom e Uilm - proseguirà anche domani con il presidio ai cancelli e con scioperi a scacchiera "per spingere l'azienda - ha detto Sasha Colautti della Fiom Cgil - a tornare al tavolo con premesse diverse. E' dirimente la volontà di non fare licenziamenti ma un piano industriale che tenda a recuperare produttività e posti di lavoro".

Anche l'informazione relativa a 90 esuberi nello stabilimento triestino, anziché i 130 inizialmente annunciati, per il sindacato e' "un escamotage, perché l'azienda - ha sottolineato Colautti - ha già individuato quei dipendenti che potrebbero uscire volontariamente o per anzianità. Questo è fuorviante rispetto all'obiettivo, che è quello di un piano industriale vero", ha concluso. Ne dà notizia l'Ansa.