“Tornare a scrivere di Colonia non è facile. Eppure occorre farlo perché, come dimostra la cronaca di questi giorni con i fatti terribili di Pozzuoli, Brescia e Catania, quello che è accaduto nella notte di Capodanno in Germania è parte di una guerra sul corpo delle donne fatta di abusi, violenze, femminicidi e condotta anche nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre città”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un'editoriale pubblicato oggi (4 febbraio) su RadioArticolo1 (leggi tutto), rilanciando l'appello “Tutte a Colonia il 4 febbraio”.

Nella città tedesca, per il primo giorno del Carnevale le chiavi della città saranno consegnate simbolicamente alle donne un mese dopo le molestie di massa di Capodanno. Prosegue Camusso: “Non ci sono uomini che non hanno responsabilità e che possono scagliare la prima pietra e altri – uomini “stranieri” – sui quali invece ricadono tutte le colpe. Per questo motivo le richieste di espulsione di massa dei migranti, seguite a quella spaventosa serata, mi sono parse subito strumentali”.

“È la libertà delle donne – conclude – metro e misura della democrazia di un Paese perché siamo noi donne a difendere e determinare il cambiamento. Noi donne non stiamo zitte. Noi femministe non siamo tutte uguali. Abbiamo una mente e un corpo. Parlare di Colonia oggi, manifestare per le vittime di Colonia è il nostro modo di dire basta”.