Si è svolto oggi (8 settembre) al ministero dello Sviluppo Economico l'incontro sul futuro degli impianti Vinyls di Porto Torres e Porto Marghera, già programmato in vista della scadenza - proprio oggi - del bando di cessione di entrambi i siti industriali.

“Interlocutorio per gli aspetti di merito, positivo per la proroga della cassa integrazione per altri tre mesi, una boccata di ossigeno”: è il giudizio della Filctem-Cgil che ha partecipato alla riunione al gran completo, con la segreterie nazionali, territoriali e i suoi delegati nelle Rsu.

Ai commissari sono arrivate quattro manifestazioni di interesse all'acquisto, due delle quali giudicate dagli stessi commissari e dai sindacati “non interessate realmente – informa Marco Falcinelli, della segreteria nazionale Filctem – alla prosecuzione delle attività industriali ma solo allo smontaggio degli stessi”.

Le altre due proposte prese in esame (una per Porto Torres, l'altra per Porto Marghera) prevedono invece la conferma di attività industriali, sia pure in discontinuità con la produzione precedente (pvc) “il che conferma – aggiunge Falcinelli – che il ministro ha abbandonato l'idea del rilancio del ciclo del cloro”.

Dalle informazioni fornite dai commissari, quella per Porto Marghera riguarda il gruppo “Oleificio Medio Piave” di Treviso che importa semi industriali dai quali estrae oli minerali e vegetali: “ci fa ben sperare il fatto che si affacci finalmente un imprenditore italiano – prosegue Falcinelli – che opera e investe nel nostro paese da più di 80 anni con fatturati annui (2010) di oltre 150 milioni di euro, e che sul fronte dell'occupazione si impegnerebbe alla riassunzione di tutti gli attuali dipendenti: il giudizio è cautamente positivo, non fosse altro per le caratteristiche industriali del Gruppo”.

Quanto invece alla manifestazione di interesse per Porto Torres della società “Sardinia Green Island”, attraverso la sua controllata “SGIPV1”, appare – a giudizio del segretario - “più opportunistica che legata ad un reale interesse industriale”.

“Per noi - conclude Marco Falcinelli – occorre continuare ad inquadrare le vicende della “Vinyls” e del ciclo del cloro all'interno della discussione più generale sul futuro della chimica italiana nel nostro paese, riconfermando da un lato il ruolo insostituibile dell'Eni nella risoluzione dei problemi e, dall'altro, la richiesta di parlarne nel tavolo nazionale della chimica, mai convocato dal ministro Romani a dispetto delle sue dichiarazioni sul ruolo strategico del settore”.