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Con la riunione del coordinamento nazionale delle Rsu, che si tiene oggi (venerdì 16 marzo) a Torino, si conclude la settimana di mobilitazione dei lavoratori di Italiaonline (ex Seat Pagine Gialle, di proprietà della holding lussemburghese della famiglia Sawiris). Lo stato di agitazione permanente, indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, ha visto lunedì 12 l’assemblea dei lavoratori, martedì 13 lo stop di quattro ore dei dipendenti torinesi, mercoledì 14 lo sciopero “a staffetta” di un’ora di tutti gli altri impianti italiani e giovedì 15 l’astensione dal lavoro per otto ore degli addetti milanesi e il presidio sotto la sede della Borsa.
Una protesta che riprenderà lunedì 19 marzo con assemblee nei luoghi di lavoro, in vista del fondamentale appuntamento di martedì 20 a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, per l’incontro tra governo, azienda, sindacati ed enti locali interessati. Il tema sarà ovviamente la decisione di Italiaonline di avviare un piano di riorganizzazione (illustrato il 6 marzo scorso nella sede milanese di Assolombarda) che prevede la chiusura degli uffici di Torino, con 248 licenziamenti e 241 trasferimenti forzati ad Assago (Milano), e ulteriori 152 esuberi su tutto il territorio nazionale.
“Italiaonline non è un’azienda in crisi” spiegano i sindacati, ricordando che i conti dell'esercizio 2017 si sono chiusi con un utile netto di 26,4 milioni, in crescita del 17 per cento rispetto al 2016, e rimarcando il comportamento “inaccettabile” della società. “Non è pensabile – aggiungono – che si affronti, per parte sindacale, un qualsiasi serio ragionamento con un’azienda che ha dimostrato totale inconsistenza riorganizzativa, assoluta incapacità relazionale e pressappochismo nell’illustrazione dei dati necessari alla comprensione dello stato dell’azienda stessa”. Per i sindacati “il ritiro del piano è l’unica condizione possibile per intraprendere un confronto con l’azienda finalizzato allo sviluppo e alla tutela del perimetro occupazionale”.
“Non siamo minimamente disponibili ad accettare un piano di ridimensionamento dopo che l’azienda ha risparmiato sul costo del lavoro facendo ricorso alla cassa integrazione a rotazione e a zero ore” spiega Cinzia Maiolini (Slc Cgil): “L'accordo precedente, sottoscritto nel 2016 presso il ministero dello Sviluppo economico e vigente sino al giugno prossimo, era finalizzato alla riqualificazione del personale e a massicci investimenti”. Per Cinzia Maiolini il comportamento di Italiaonline “è immorale: si distribuiscono un extradividendo di 80 milioni di euro e poi dichiarano 400 esuberi”.
Per la propria parte, in una nota comunicata il 6 marzo scorso (subito dopo la presentazione del piano di riorganizzazione), Italiaonline ha precisato di “non cessare in alcun modo l’attività sul territorio nazionale, ma di unificare le sedi di Milano e Torino, facendole convergere su Milano”. L’azienda prevede “esuberi per 400 posizioni e un piano di sviluppo delle attività digitali che contempla il progressivo indispensabile inserimento di 100 posizioni professionali di alta specializzazione digitale, non presenti in azienda, da assumere su Milano. In particolare: laureati in ingegneria, informatica, matematica e fisica. Un piano necessario per accelerare la trasformazione digitale di Italiaonline e consentire all'azienda di consolidare la sua leadership nel mercato”.