Piero Fassino, ex segretario dei Ds e ora sindaco di Torino, deve essere risarcito dall'imprenditore Fabrizio Favata per la vicenda del 'passaggio di mano' e della 'fuga di notizie', dell'ormai famosa intercettazione di una telefonata tra lui e Giovanni Consorte in cui diceva "abbiamo una banca". Lo ha stabilito il gup di Milano Stefania Donadeo, che ha condannato Favata a due anni e quattro mesi e al risarcimento dei danni morali a favore dell'esponente del Pd. Fassino, infatti, si è costituito parte civile nel processo a carico di Favata ed è anche parte civile in quello, con rito ordinario, a carico di Paolo Berlusconi, editore de 'Il Giornale' che pubblicò l'intercettazione il 31 dicembre 2005, che comincerà il prossimo 4 ottobre.