Tagli al Fondo per la produttività, mancate progressioni economiche, formazione inesistente, carenza di personale, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord. E alcune situazioni paradossali, come le denunce, arrivate da più parti d’Italia, di controlli alle aziende realizzati usando la propria automobile personale e anticipando le spese del carburante (che vengono rimborsate soltanto dopo mesi). È lungo iI cahier de doléances dei dipendenti degli Ispettorati del lavoro, che oggi (venerdì 17 novembre) tengono assemblee negli uffici e presìdi davanti alle Prefetture, per una giornata di mobilitazione nazionale che segue quella del 26 ottobre scorso. E che esporranno le proprie rivendicazioni lunedì 20 novembre all’incontro già convocato a Roma, alle ore 10 presso la sede dell’agenzia (via Fornovo 8).

L’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) è stato istituito nel settembre 2015 (con d.lgs 149) al fine di unificare in un solo soggetto le attività degli ispettori del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail. Divenuto operativo dal 1° gennaio scorso, a causa della clausola dell’invarianza di spesa (la cosiddetta clausola del “costo zero”) fin dall’inizio ha risentito di risorse economiche carenti, che ne hanno bloccato le possibilità di crescita. Il passaggio delle funzioni e soprattutto dei dipendenti all’agenzia unica, inoltre, è avvenuto con modalità che hanno comportato un percorso professionale al ribasso per tutto il personale coinvolto.

Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa Uil, Confsal Unsa, Usb Pi e Intesa Fp evidenziano anzitutto la mancanza di “risorse strumentali adeguate e moderne: si pensi alle banche dati, essenziali ad esempio per evitare la duplicazione delle ispezioni nei confronti delle aziende, alla duplicazione dei ricorsi giudiziari avverso i medesimi verbali, o all’informatizzazione del contenzioso giudiziario”. Gravi carenze ci sono sul piano della formazione e sugli organici (mancano dirigenti, ispettori e funzionari amministrativi). A preoccupare i sindacati è anche “la tutela assicurativa del personale ispettivo, progressivamente sempre più colpito da aggressioni alla propria persona e alle proprie cose, in particolare le auto, prevedendone un'estensione anche al personale non ispettivo, in particolare i funzionari addetti al contenzioso e anche gli informatici”.

A fronte degli impegni assunti dal ministro del Lavoro Poletti nei confronti di Cgil, Cisl e Uil, in un incontro avvenuto il 3 ottobre scorso, di investimenti in favore dell’Inl da inserire nella legge di bilancio, i sindacati denunciano di aver subìto “la doccia fredda, da parte del ministero dell’Economia, che dichiara di voler tagliare del 50 per cento il Fondo di produttività del ministero del Lavoro e delle sue due agenzie (ndr. la seconda è l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Anpal), decurtandolo di circa 7 milioni di euro. Quindi non solo non si mette carburante nella macchina, ma le si tolgono perfino le ruote per impedirle di camminare”.

Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa Uil, Confsal Unsa, Usb Pi e Intesa Fp rimarcano anche che al personale “si attribuiscono nuovi compiti e nuove mansioni, quali ad esempio la decisione sui ricorsi avverso i verbali dei pubblici ufficiali (Carabinieri, Guardia di finanza ecc. ) e la difesa dinanzi alla Corte d’Appello, senza prevedere alcun ruolo professionale e nessuna valorizzazione del personale coinvolto”. Di conseguenza, i sindacati sollecitano “la costituzione di un piano aziendale serio che renda omogeneo tutto il processo di riforma e che sappia dare risposte logistico-funzionali alle numerose criticità, a partire dai nuovi contratti integrativi”.