"Nel terzo millennio in alcuni settori, come l'edilizia e l'agricoltura, si continua a morire come cinquant'anni fa. Questo significa che l'innovazione non rappresenta ancora la cifra culturale e organizzativa dello sviluppo economico”. Queste le parole del segretario confederale della Cgil, Franco Martini, in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro.

“Il mondo del lavoro – sostiene Martini – sta pagando il prezzo di politiche volte alla deregulation e alla deresponsabilizzazione delle imprese. Le politiche dell’austerità, imposte dall’Europa – prosegue – hanno ridotto la spesa destinata alla prevenzione nei luoghi di lavoro e alle attività ispettive”.

Per il segretario confederale della Cgil,  “occorre più sicurezza per competere in qualità, rimettendo al centro il valore del lavoro”. “Il governo – rivendica in conclusione Martini – deve attuare con rigore il Testo Unico sulla sicurezza e sostenere selettivamente le imprese che investono sulla prevenzione, finalizzando gli aiuti fiscali agli incrementi di produttività raggiunti attraverso maggior sicurezza sul lavoro”.