Il mancato pagamento della 14esima mensilità; le problematiche relative alla mancanza di manutenzioni ordinarie e straordinarie della linea ferroviaria gestita dalla società, con rallentamenti e chiusura di parte di essa, con relative conseguenze per il personale; la mancanza di un piano strategico di riorganizzazione dell'azienda. Queste le motivazioni dello sciopero di quattro ore dei dipendenti di Umbria Tpl e mobilità indetto per oggi (venerdì 25 agosto) dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal,

“Qualche anno fa il sistema di trasporto pubblico locale in Umbria rischiava il collasso per la grave crisi finanziaria dell’azienda unica regionale Umbria Tpl e mobilità, a totale capitale pubblico” ricordano i sindacati: “Erano a rischio centinaia di posti di lavoro e tutto il servizio umbro di trasporto pubblico di persone. Tutto il mondo sindacale si mobilitò assieme ai lavoratori e ai cittadini, furono chiamate in causa tutte le istituzioni proprietarie”. A intervenire fu la Regione Umbria, garantendo “continuità al servizio di trasporto pubblico locale ai cittadini e il posto ai lavoratori. Inoltre venne diviso l’esercizio di Tpl, compreso quello su ferro che passò dapprima parzialmente e poi totalmente a Busitalia, dall’infrastruttura, che da allora è rimasta carica di debiti residui della precedente gestione”.

Ma oggi la Regione, denunciano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, non sta intervenendo per risolvere i problemi. “A ciò si aggiunge – continuano - la recidiva latitanza degli altri enti proprietari: infatti non vengono girati alla stessa i corrispettivi dovuti da gennaio e ci sono le casse aziendali vuote che non consentono il totale pagamento delle proprie spettanze ai dipendenti, malgrado i vari momenti di confronto avvenuti ai primi di agosto in cui erano state date tutte le rassicurazioni”.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal rivolgono la propria attenzione anche alla “gestione dell’infrastruttura ferroviaria ex Fcu, priva della giusta e necessaria manutenzione ordinaria da lungo tempo”. In conclusione, i sindacati segnalano “la difficoltà per la gestione del periodo transitorio, per il quale c’è molto disinteresse, in particolare a danno degli utenti e dei dipendenti che sono ormai stanchi di operare con notevoli disagi a causa della bassa dotazione organica, cui si aggiunge anche la mancata corresponsione dei salari”.