"Oggi più di 80 000 studentesse e studenti in tutte le piazze Italiane, da Belluno a Palermo, sono scesi in piazza per dire che la grande bellezza siamo noi e che il governo non può permettersi di tagliarci il futuro". E' quanto si legge in una nota, diffusa da Udu e Rete degli Studenti al termine della mobilitazione.

In queste settimane, infatti, lo (s)blocca Italia e il Jobs Act hanno messo ancora una volta a rischio il nostro futuro, per questo scenderemo in piazza, ancora una volta, insieme ai lavoratori il prossimo 25 ottobre: per dire che non possiamo più permetterci un Paese che non ci dà prospettive e non investe su di noi, sulla nostra formazione e sulle nostre capacità, perché non vogliamo essere costretti a scappare all’estero per poterci realizzare.

Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell’Unione degli Universitari, dichiara “E’ ora che la politica si prenda le sue responsabilità e si renda conto che il cambiamento in cui investire siamo noi giovani, tagliandoci il futuro non fa altro che inasprire una crisi che ormai perdura da otto anni. Lo (s)blocca italia, il Jobs Act sono misure cieche che precarizzano sempre di più il futuro di una generazione già precaria costretta ad andare altrove per avere anche una minima speranza di potersi realizzare. Se lo sblocca Italia mette a rischio il diritto allo studio, il jobs act, dai voucher alla mancanza di ammortizzatori universali, aumenterà la precarietà senza garantire nessuna tutela a chi entrerà nel mercato del lavoro. Una riforma portata avanti a colpi di fiducia e deleghe, senza ascoltare i giovani e rifiutando il confronto. Dov’è l’investimento sulle nuove generazioni?”

Continua Alberto Irone, Portavoce Nazionale Rete Studenti Medi: “ Non può esistere una Buona Scuola senza Buon Lavoro e buoni diritti. Non vogliamo più vedere questi mondo come slegati e contrapposti l’uno con l’altro. A partire dagli studenti di Terni, che hanno manifestato con gli operai dell’ AST, in questi giorni, costruiremo un percorso di mobilitazione che non finisce qui e che continua forte del rapporto col mondo dei lavoratori e di chi il lavoro lo ha precario. Non vogliamo più essere costretti a non poter scegliere come vivere.”

Conclude Scuccimarra: “Torneremo in piazza il 25 ottobre perché non possiamo più permetterci di vivere nella precarietà che ci impedisce di investire sui nostri desideri e sulle nostre aspettative; non possiamo permetterci di barattare i nostri diritti con quelli degli altri, perché li vogliamo per tutte e tutti; non possiamo permetterci che qualcun altro parli e decida per noi, usandoci come uno slogan mediatico, perché abbiamo bisogno di un cambiamento vero.

Il 25 ottobre ancora una volta in piazza a Roma per chiedere un cambiamento vero al fianco dei lavoratori, e di tutti quei giovani come noi, che pretendono dal Governo ascolto e reale confronto. Perché non possiamo permetterci di non avere diritti, non possiamo permetterci di non avere futuro.”