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La Cgil esprime la propria solidarietà al popolo tunisino, dopo il terribile attentato che ha colpito oggi la capitale Tunisi. Tre persone, in mattinata, hanno fatto irruzione nel Museo del Bardo, tenendo in ostaggio per circa tre ore decine di turisti. Poi il blitz delle forze dell'ordine, che ha provocato la morte di due terroristi. Secondo il premier tunisino sarebbero morti anche degli italiani, ma la Farnesina per ora non conferma.
"Solidarietà con il popolo, con le istituzioni, con il sindacato della Tunisia, e con i familiari delle vittime del vile attentato terroristico", si legge in un comunicato a firma dell'Area politiche europee e Internazionali del sindacato di Corso d'Italia. "La Tunisia democratica che ha dimostrato al mondo intero di saper gestire, in modo pacifico e nonviolento, la transizione dalla dittatura alla democrazia. La Tunisia che ha accolto migliaia e migliaia di profughi dalla Libia, senza far distinzione di appartenenza politica, di nazionalità e di religione. Questa Tunisia è oggi sotto attacco da chi, invece, conosce solamente la logica della violenza e del terrore."
"L'attacco alle libertà e ai diritti è un attacco ai fondamenti del vivere insieme, in pace e in sicurezza, che va condannato e isolato con fermezza”- afferma poi la nota della segreteria della Cgil. "Oggi, più che mai - continua il sindacato - la Tunisia democratica non è sola. L'attacco alle libertà ed ai diritti va condannato ed isolato con fermezza".
"La Cgil - si legge - di fronte a questo ennesimo attentato, rinnova l'appello alle nostre istituzioni e all'Europa, affinché la comunità internazionale, nel quadro delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, attivi con urgenza un'azione di portata regionale per isolare l'azione dell'Isis e degli altri gruppi terroristici collegati, mettendo così in sicurezza la popolazione civile ed avviando un concreto processo di pacificazione e di giustizia per l'intera regione medio-orientale".
Per questo, si "rinnova l'appello alle istituzioni italiane ed europee", affinché “la comunità internazionale, nel quadro delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, attivi con urgenza un'azione per isolare l'Isis e gli altri gruppi terroristici collegati, mettendo così in sicurezza la popolazione civile e avviando un concreto processo di pacificazione e di giustizia per l'intera regione medio-orientale".