Il prossimo 18 aprile sarà la giornata mondiale di mobilitazione contro i trattati di libero scambio. In vista dell'appuntamento, associazioni della società civile, sindacati, agricoltori, giovani, donne, movimenti local e semplici attivisti hanno lanciato un appello 'per fermare le trattative sulla liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti e al fine di promuovere un'economia che serva allo sviluppo dei popoli e del pianeta'.

"Negli scorsi decenni, infatti – afferma Fausto Durante, responsabile Area politiche europee e internazionali  della Cgil nazionale –, accordi segreti su commerci e investimenti sono stati imposti sotto la pressione delle grandi corporazioni e dei governi, calpestando i diritti di tutti e danneggiando l'ambiente".

L'appello alla mobilitazione arriva mentre - a livello mondiale - il Wto sta proseguendo i negoziati 'tecnici', applicativi dell'accordo sulle 'Trade facilitations', raggiunto a Bali, come preludio al proseguimento del Doha round, avviato nel 2001, mentre i paesi 'più avanzati' stanno spingendo per la definizione di nuove regole globali, attraverso accordi bilaterali o plurilaterali.

"Gli Usa, in particolare – continua Durante –, sono attivi su più fronti attraverso il Tpp, l'accordo Trans Pacifico, raggiunto con altri undici paesi (Cina esclusa), e grazie al Ttip, l'accordo di partenariato transatlantico su investimenti e commercio, siglato con l'Unione europea".

Su quest'ultimo negoziato, la Cgil, assieme alla Ces e al sindacato americano, hanno già espresso chiaramente le proprie posizioni, finalizzate ad evitare l'ulteriore compressione della democrazia - grazie a formule come la 'cooperazione regolatoria' e a meccanismi di disputa investitori-stati -, così come a vedere sotto attacco i diritti ambientali, sociali e del lavoro e gli stessi livelli occupazionali generali e settoriali. 

"Com'è noto – dice ancora Durante –, la Commissione europea, su mandato del Consiglio Ue, cioè dei governi dell'Unione, è molto attiva sul piano dei trattati commerciali e d'investimento e, accanto al negoziato Ttip, sta conducendo altre importanti e pericolose trattative bilaterali, come quelle sugli investimenti con la Cina, o plurilaterali: è il caso del Tisa sui servizi; mentre ha appena siglato l'accordo Ceta con il Canada, 'cavallo di Troia per il Ttip, che, a breve, dovrà essere posto alla ratifica di Consiglio e Parlamento europei".

Per questo, la Cgil invita tutte le proprie strutture a partecipare alla giornata di mobilitazione del 18, con peculiari iniziative o in raccordo con altre associazioni e movimenti (campagna Stop Ttip, consumatori, associazionismo ecologista, ecc).

In previsione dell'evento, sempre la Cgil ha organizzato un'iniziativa seminariale ('Ttip, le ragioni del no') a carattere nazionale per il 17 aprile, presso la sede della Confederazione (Roma, Corso Italia, 25, Sala Santi), dalle ore 9,30 alle 13,30. La relazione introduttiva sarà a cura di Leopoldo Tartaglia, della Fondazione Di Vittorio ('Il Ttip nel contesto degli accordi commerciali. Le posizioni della Cgil e del sindacato').

A seguire, un dibattito e una tavola rotonda (dedicata a 'Lavoratori, cittadini, imprese di fronte al negoziato Ttip'), cui parteciperanno: Daniele Basso, Ces; Giacomo Barbieri, Cgil nazionale; Monica Di Sisto, portavoce della campagna 'Stop Ttip Italia'; Fausto Durante; Secondo Scanavino, presidente della Confederazione italiana agricoltura; Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. Carla Coletti, del Tuac, interverrà in veste di moderatrice e coordinatrice, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.