Crescita modesta del Pil, avviamenti e licenziamenti in aumento, investimenti e produzione al palo, cala la cassa integrazione, boom di voucher (+81%). È questo in estrema sintesi lo stato di salute del mercato del lavoro in Toscana secondo quanto emerge dal focus presentato oggi (16 novembre) a cura dell'Ires regionale (qui in pdf). “La ripresa è fragile, c'è una coda velenosa della crisi con l'incognita di cosa succederà con la riduzione degli incentivi ad assumere”, si legge nel dossier riferito ai primi nove mesi dell'anno sulla base dei dati Inps e dei Centri per l’impiego.

Proseguono i segnali positivi sugli avviamenti, per il settimo trimestre consecutivo, accompagnati da un calo della cassa integrazione. Tuttavia, il saldo attivo tra avviamenti e cessazioni di lavoro stabile è di appena 4.811 unità. In ulteriore calo dell’8,54% l’apprendistato, ormai quasi residuale. Le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato sono in crescita del 13% soprattutto per effetto degli incentivi. Confermato il boom dei voucher: in nove mesi ne sono stati venduti oltre 5 milioni e mezzo (+81%) senza che questo abbia contribuito a intaccare il lavoro nero e le irregolarità: nel recente bilancio sociale dell’Inps sono emerse 4.175 aziende irregolari su 4.923 ispezionate nell’ultimo anno, con circa 4mila lavoratori scoperti completamente in nero.

Le previsioni sul Pil della Toscana stimano nello 0,6% la crescita per il 2015; dell’1,1% nel 2016 e 1,4 % nel 2017. “Valori poco soddisfacenti per garantire qualcosa di più che un consolidamento dei livelli occupazionali in grado di riconquistare le condizioni pre-crisi. Una crescita dell’export intorno all’1,2% e dei consumi dell’1% che, soprattutto se contestualizzata nel quadro di incertezze internazionali attuali, pur positivi appare ancora debole”.

Per quanto riguarda la situazione del credito non si evidenziano segnali rilevanti di inversione di tendenza. L’unico dato in crescita è rappresentato dai mutui per l’acquisto di abitazioni, segnale più di un clima che di un cambio di fase in quanto sia le sofferenze bancarie a 15 miliardi e 827 milioni, in continuo aumento, sia gli impieghi in generale, invece ancora in calo, non sembrano confermare l’ottimismo da più parti profuso.

Per Fabio Giovagnoli, presidente dell'Ires regionale, “la Toscana è alla prova del cambiamento del ciclo economico. In particolare il deficit di investimenti degli ultimi dieci anni non favorisce il recupero della stabilità e soprattutto la prospettiva di un vero sostegno all’occupazione. Senza contare i rischi determinati dai fattori esterni che possono rivelarsi molto importanti”.

Daniele Quiriconi, della segreteria regionale Cgil, parla di “ripresa pare fragile, con una coda della crisi velenosa, la crescita dei licenziamenti, fenomeni distorsivi nel mercato del lavoro come l’abuso dei voucher, una recrudescenza del lavoro irregolare, un saldo modesto delle attivazioni di nuovo lavoro stabile”. In questo quadro, conclude, “è difficile stabilire cosa possa determinare la riduzione secca degli incentivi alle assunzioni da 8.060 euro per un triennio ai 3.250 per un biennio, come previsto dalla nuova legge di Stabilità”.