Stamani tre operai sono rimasti feriti in un'azienda di prodotti chimici a San Mauro (Torino). Lo riferisce l'Ansa. L'incidente avviene proprio nel decennale della tragedia della Thyssenkrupp. Secondo la prima ricostruzione, i lavoratori sarebbero stati investiti da una fiammata durante la lavorazione di un solvente. Trasportati in ospedale, due sono in codice rosso per le ustioni riportate. Uno di loro ha riportato ustioni sul 10% del volto, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto vigili del fuoco e polizia.

"Fa davvero orrore l'idea che a dieci anni di distanza, negli stessi giorni si ripeta nuovamente il fatto che ci siano lavoratori feriti gravi: spero ovviamente che ce la facciano". A dirlo è il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, oggi (mercoledì 6 dicembre) a Firenze per un convegno, commentando l'incidente alla Vaber di Torino: "In dieci anni purtroppo è cambiato troppo poco: anzi, qualche elemento di peggioramento delle condizioni lo vediamo nel tasso degli infortuni che continua a crescere, anche quello della mortalità". Per il leader sindacale è cambiato poco "anche perché, nonostante i processi siano arrivati in giudizio finale, questo non ha determinato poi che le pene siano effettivamente esecutive, visto che la Germania non è intervenuta e il nostro Paese non è stato particolarmente attivo nel pretendere che si attivassero i canali internazionali". Susanna Camusso così conclude: "Dalla tragedia di dieci anni fa passi in avanti ce ne sono stati, quelle sentenze sono state sicuramente importanti, ma l'esecutività sarebbe stata altrettanto importante".

Proprio oggi, si diceva, la tragedia della Thyssen compie dieci anni. Un'ondata di fuoco, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, gli operai trasformati in torce umane. Si ruppe un tubo di olio, poi ci fu una scintilla, e la linea 5 della Thyssenkrupp di Torino si trasformò in un vero e proprio inferno. Un operaio morì sul colpo, altri sei persero la vita nei giorni seguenti. I loro nomi erano Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe De Masi. Alcuni se ne andarono dopo alcune ore, altri dopo giorni o settimane di agonia.

Allora, per Torino, fu uno shock. Un incidente tanto grave nella grande acciaieria tedesca sembrava davvero impossibile, quella era una delle fabbriche più famose della città, un fiore all'occhiello. Dopo invece furono giornate di lutto, ma anche di una rabbia cieca che si scatenò già ai funerali, quando i dirigenti vennero insultati all'ingresso della chiesa e i fiori delle corone vennero strappati e buttati a terra. Il sindaco, che all'epoca era Sergio Chiamparino, annullò i festeggiamenti in piazza per il Capodanno.Chiamparino scrive su Facebook: “Nessun risarcimento sarà mai adeguato a riempire quel lutto così crudele e a colmare il dolore per come quel lutto si sia generato".

ARCHIVIO: Rassegna sindacale del 13/12/2007 (pdf)
Thyssenkrupp, la strage e il processo (2011)
Dati Inail, crescono ancora i morti sul lavoro