Alle aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza bisogna togliere l'autorizzazione a lavorare. È questa, in sintesi, la richiesta di Roberto Venturini, segretario generale della Fillea Cgil di Massa Carrara, che è intervenuto a RadioArticolo1 nel giorno del funerale del cavatore 46enne che ha perso la vita travolto da un lastrone di marmo. "È evidente a tutti che a Massa Carrara i problemi sulla sicurezza non sono affatto risolti - ha esordito il sindacalista -. Noi da anni ripetiamo le stesse cose: anche stavolta abbiamo detto al sindaco che occorre togliere la possibilità di lavorare a chi non rispetta le norme di sicurezza. E' molto semplice: a chi lavora male va tolta l'autorizzazione".

 

I fattori che aumentano gli incidenti sono molti, secondo Venturini. "Tra questi c'è sicuramente l'aumento della produzione: negli ultimi 5-6 c'è stato un incremento marcato, la richiesta di marmo sul mercato è stata in costante crescita, e questo rappresenta un fattore di rischio. Da noi è il settimo incidente da agosto 2015: è un'esagerazione rispetto al numero degli impiegati in questo settore. Vale la pena tenere aperto un settore che fa tante vittime? La risposta è, secondo noi, meglio chiudere subito le imprese che non lavorano bene piuttosto che penalizzare l'intero comparto".

Cgil Messina: dopo l'indignazione servono i fatti
Oggi è giorno di lutto anche a Messina, dopo i tre marinai morti asfissiati sul molo. Così il segretario generale della Cgil Messina, Lillo Oceano: "Giusta l'indignazione, ma alle parole vanno fatti seguire i fatti concreti. Non c'è abbastanza personale per fare i controlli. Le norme devono essere fatte rispettare, visto che sono a tutela e salvaguardia delle persone". All'indomani di queste vittime, quindi, "si facciano seguire anche i dovuti provvedimenti: aspettiamo che il governo vari normative stringenti, per esempio completando la norma sulla sicurezza nella portualità, proprio a maggiore tutela di chi lavora". Domani, venerdì 2 dicembre, è prevista un'azione di protesta nazionale  con una 'fermata sul posto di lavoro in silenzio' di 5 minuti alle 11 per tutti i lavoratori marittimi e portuali. Le sirene delle navi suoneranno nei porti di tutta Italia.

Cgil Piemonte: sull'amianto Schmidheiny va comunque a giudizio
A tornare sulla vicenda amianto è Nicola Pondrano, coordinatore della vertenza per la Cgil Piemonte. Il sindacalista commenta le ultime novità del 29 novembre, quando il Gup (Giudice per l'udienza preliminare) ha derubricato l'accusa per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, portandola da omicidio volontario a colposo. "È stato un altro colpo per le famiglie delle vittime - spiega -. È certamente una decisione che si aspettava diversa, però non si tratta di una sconfitta: è stato comunque riconosciuto che Schmidheiny può e deve essere processato per le morti di amianto. Non era scontato, anzi: dopo la sentenza della Consulta si temeva che il magnate non potesse venire giudicato una seconda volta, invece sarà così". Tra le peculiarità della sentenza Eternit "l'ipotesi di omicidio doloso era comunque sostenibile". C'è poi il disegno di legge sull'amianto, che "contiene punti molto importanti: il gratuito patrocinio per le vittime dell'amianto, il raddoppio della prescrizione, i 100 milioni che l'Inail mette a disposizione per bonificare le istituzioni scolastiche. C'è qualcosa che si muove che va nella direzione che abbiamo auspicato in questi anni", conclude (Edn).

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